Nervetti


Sonia Marialuce Possentini


Nel palazzo che si appoggia al fianco sinistro di quello dove viveva amandapiccola e vive anche, ad un altro piano e con un altro ingresso, amandagrande, abitavano alcuni dei suoi compagni di giochi.
Al primo piano Cinzia e Moreno, la prima più vicina per età alla sorella di amanda, il secondo invece suo coetaneo, entrambi biondi con occhi chiari; amandagrande li vede ancora perché i genitori di loro tutti continuano ad abitare poggiolo contro poggiolo e sono invecchiati un acciacco a me, un acciacco a te, a scacchiera, inducendo noi figli a fare spesso loro visita, ma a giudicare dalla situazione ante acciacchi direi che sono i tipi di genitori che si trascurano mal volentieri .
Amandapiccola adorava la loro mamma anche se ogni tanto alzava la voce, sotto sotto capiva che era una di cui potersi fidare. Amandagrande, talvolta si ferma ancora a fare quattro chiacchiere con lei, afflitta da un marito che ha passato gli ultimi trenta anni abbondanti a temere un trapasso imminente dopo un attacco di cuore, ed ora che ha passato i 90, e che la fine potrebbe davvero essere imminente, non è ancora sceso a compromessi con l'idea che non si tratterebbe di  uno scherzo crudele della sua patologia e tormenta la consorte con una continua litania sulla sfortuna della sua condizione, la povera donna, a sua volta non giovanissima e ancora molto in gamba, nonostante alcuni pregressi problemi di salute, desidererebbe tanto godersi in pace il tempo rimasto, pur con le limitazioni dell'età, ma a volte sfogandosi si dichiara esausta.
Al quarto piano risiedevano le sorelle "-ella" F.
I signori F., genitori delle sorelle "-ella" erano stati contagiati dalla moda, molto fine anni 50 - inizio 60,  di chiamare le figlie femmine Fiorella, Antonella, Donatella, Graziella, pareva che non si potesse prescindere dalla desinenza in ella, quando si denunciava all'anagrafe la neonata progenie. Niente più nome delle nonne per la proprie discendenti, ma solo Elle per tutto l'italico stivale.
Delle sorelle F., "-ella1" e "-ella2", amandapiccola perse precocemente le tracce, si trasferirono nella zona più a nord dello stesso quartiere, cambiarono quindi scuola e nel giro di un anno i rapporti si estinsero.
Al quinto piano abitavano Silvia e Laura, rispettivamente quattro e due anni più giovani di amandapiccola. Con loro, fino alle medie, il rapporto fu intenso, poi anche loro si traferirono in un appartameto più grande. Si viveva in tre case ad orari alterni, gli appartamenti delle rispettive famiglie e quello al terzo piano del loro stabile, dove viveva la loro nonna materna, che fumava come una ciminiera, aveva la voce di uno scaricatore di porto, era terribilmente severa e si occupava della nipoti negli orari in cui la loro mamma era al lavoro. Il loro papà, Pino, iniziò amandapiccola ad alcuni rituali della loro famiglia, quasi si trattasse di una terza figlia adottiva. Il sabato pomeriggio tardi, in estate, si andava per osterie, quelle belle, che non ci sono più, con le pergole di vigna e il gioco delle bocce. Noi bevevamo la "spuma", lui si faceva un bianchetto e una partita a carte, noi giocavamo a calcio balilla e lui ci insegnò, dopo un po'  che il rifrullo o girello, che dir si voglia, era severamente vietato. In inverno invece, il sabato sera, talora, si andavano a mangiare i famosi toast farciti di "Nane l'onto", ora, soprannome a parte, quando le paninoteche non si sapeva neanche cosa fossero e quando Mc Donald era ben aldilà dall' essere, anche solo vagamente, concepito sul suolo italico, quando perfino le pizzerie si contavano, a Padova, sulle punte delle dita, Giovanni (Nane) l'onto (non credo serva la traduzione) era una certezza e si è mantenuta tale fino ai tempi dei miei primi anni di università, bastava non farsi troppe domande sugli ingredienti, ma soprattutto sullo stato delle unghie di chi li confezionava, i toast erano buonissimi. Mi portarono lì anche la sera che si aggravò Nonno Valentino, per alleggerire i miei della mia presenza e per distrarmi. Mi fece bere per la prima volta il latte, appena munto davanti ai miei occhi, in estate a Castel Tesino, venendomi a recuperare a casa dei miei zii a Sella perchè noi bambine potessimo passare una giornata insieme dato che tutte smaniavamo dalla nostalgia reciproca durante le vacanze lontane da casa. Mi iniziò agli "spuncioni", gli assaggini che servono a fare da tampone tra un "ombra" ed un'altra, anche se noi le ombre le bevevamo di gingerino e mi citava sempre come esempio perché, al contrario delle sue figlie, io non mi tiravo mai indietro ad assaggiare, fossero "bovoleti" (lumachine di mare) o masenete (granchi). Solo i nervetti ho masticato e masticato e masticato per almeno 20 minuti i poi ho sputato di nascosto per non dispiacerlo troppo. Durante il recente ricovero di papà, ho saputo che anche Pino era ricoverato in rianimazione, contemporaneamente; lui ha dieci anni almeno meno di mio padre: lunga vita alla mia infanzia

Commenti

  1. Sì, lunga vita! Manteniamola viva, la nostra infanzia, che ci aiuta a non invecchiare!

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  2. Speriamo tutti in una vita che sia INTERAMENTE infanzia (o almeno lo spero per me...)
    Grande amandagrande! :)

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  3. Ho sentito gli odori di quelle osterie, spulciando - mentre ti leggevo - ricordi vaghi dell'infanzia mia. Bellissimi ricordi, grazie :)

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  4. l'infanzia è un luogo dorato dove rifugiarci qualche volta attraverso i ricordi....

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  5. sì manteniamo sempre viva la fanciulla che è in noi, ci consente di non smettere mai di meravigliarci, e poter cogliere così le piccole "grandi" sfumature che la vita ci regala

    amanda, è meraviglia pura questo racconto di vita, così... denso di emozioni, sapori, saperi, colori, profumi, sa di buno, genuino,bello, bello, bello, tutto... mi piace soprattutto quel

    "tutti continuano ad abitare poggiolo contro poggiolo e sono invecchiati un acciacco a me, un acciacco a te, a scacchiera" sono metafore molto intense, spontanee, emozionano e suscitano immagini, sensazioni genuine :)

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    1. beh se fossi un editore, ti pubblicherei, hai una sensibilità, spontaneità rara :)

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  6. Amandapiccola che va per osterie è da premio Oscar....... <3

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  7. vien voglia di farci un giro, in quei posti.
    davvero davvero.

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  8. i tuoi racconti di bambina mi affascinano... li potrei leggere per ore!

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    1. ora non esageriamo, quanto sarò durata bambina, un lampo :D

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  9. sono bei racconti questi, grazie per mostrarli a noi. Mi è sempre piaciuto parlare del passato, delle nostre storie e ogni volta che si può in famiglia raccontiamo...

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  10. Lunga vita all'infanzia di ciascuno, e mai grazie abbastanza per i tuoi amarcord!

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  11. Confessa che qualche cicchetto te lo sei fatto anche te... altro che latte appena munto! ;-)
    Bellissimo e tenerissimo

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