Metti il giacchino

Kalaillustration






Se ti chiami Leonardo, hai sette anni e mezzo e inventi la cordella metrica, viene da chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina. Ovvero: cosa pensava la Signora Matilde (96 chili di pura ansia materna, che trotterellano tutto il giorno su minuscoli piedini a sfaccendare in giro per la casa) quando aveva deciso di chiamare Leonardo il suo terzogenito? Supponeva che il nome avrebbe in qualche modo condizionato la sua interae esistenza O semplicemente aveva stabilito che Leonardo Aleardi suonasse bene? Non lo sapremo mai. Resta il fatto che Leonardo, invece di portare a spasso uno stupido ruotino, come facevano i suoi compagni di giochi, aveva pensato al sistema per stabilire quanti giri facesse la ruota in un intero pomeriggio girellando per il paese. Di lì all'invenzione della cordella metrica il passo è breve, dicono, ma non lo chiedete a me che  sempre stata negata. Leonardo era magro e lungo per la sua età e il fatto che non mettesse su chili era un'ulteriore fonte di ansia per la Signora Matilde. Indossava costantemente l'assurdo cappellino che sua madre gli imponeva ad ogni stagione da cui faceva capolino una banana di capelli corvini che  ornava la fronte Non sorrideva spesso, ma non perché avesse un brutto carattere, semplicemente perché las suat era impegnata altrove: contava, immaginava, sognava, disegnava, progettava. Che destino quel nome! Lui preso dai suoi piccoli e grandi calcoli, improvvisamente si illuminava e, armato di ruotino, si precipitava per strada a verificare, a svolgere e riavvolgere la trama di un’idea e la sua mamma a corrergli dietro:"Metti il giacchino!" Dicono che tutto il paese ormai identificasse il sopraggiungere del ruotino dal suono caratteristico e si contassero poi i secondi che mancavano al sopraggiungere del "metti il giacchino", un po' come durante un temporale si contano quelli tra il lampo e il clangore del tuono, in merito si accettavano perfino scommesse all'osteria. Dicono anche che, quando ottenne un riconoscimento in qualità di inventore di tale brevetto, nonostante fosse ormai un uomo fatto (in Italia è noto che passano anni tra una scoperta e l'attribuzione dei dovuti meriti), al momento di salire sul palco per ricevere l'onoreficenza dalle mani del sindaco, nipote del sindaco in carica al momento dell'invenzione, da in mezzo alla piazza giunse la voce, non più stentorea e lievemente incrinata dall'emozione e dagli anni, della Signora Matilde che diceva "Metti il giacchino"








Commenti

  1. Povero Leonardo di mamma. Avrei voluto vederla come (eventuale) suocera. E povera nuora.

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    1. Nessuna paura: non si sposò mai. Ogni sera portava a casa ragazzette graziose ma troppo scollacciate per ottenere l'approvazione materna.
      In fondo, non se ne dispiacque: la sua testa continuò a progettare, progettare, progettare...

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    2. Sì penso anch'io, sposato non ce lo vedo proprio

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  2. l’indimenticabile “metti il giacchino”!!!

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  3. Passavo a dare una controllatina che le parole dell'Amanda fossero ancora avvincenti, stimolanti, coccolose, trascinanti come le ricordavo....Altrochè se lo sono! Posso tornare serena e appagata alle mie cose :)

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  4. Un conoscente era da ormai ultra sttantennne, ancora chiamato da tutti gli amici "Cappottino". Immagina tu il perché :D

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