Antelao l'altro Marx

Alessandro Denci Niccolai 

 






Antelao II Squarcialupo Trinci doveva il nome al nonno, il conte Amedeo Squarcialupo Trinci che, appassionato scalatore, ( si dice avesse accompagnato Ardito Desio in alcune delle sue imprese) era stato soprannominato Antelao avendo aperto una via su quel monte. Il suo terzogenito che preferiva Capri o Portofino alle Dolomiti, aveva tuttavia, da gran ruffiano, condannato suo figlio a quel nome, granitico da indossare, per meri interessi 
ereditari. Contava infatti di farne il cocco del nonno, sperando poi di vedere intestate al marmocchio alcune proprietà che lo interessavano e che non voleva dividere con i fratelli. Spingeva inoltre il ragazzino a seguire il nonno sui monti. Ma il destino gli fu avverso: tra nonno e nipote non correva buon sangue, troppo diversi i caratteri, e inoltre il figlio morì prima del vecchio padre cadendo malamente da uno scoglio dove una notte, ubriaco dopo una festa, si era 
appartato con l'amante di turno. Il giovane Antelao II, - per non confonderlo con il nonno - non ne aveva ereditato la passione per i monti ma nemmeno quella del padre per il mare anche se gli si doveva riconoscere la sua stessa inclinazione alla vita spensierata. Era un perfetto cittadino, un po' dandy, che gradiva cambiare acconciature e forge di barba e baffi. Quando venticinquenne si presentò in società con i ricci corvini domati dal gel, 
una nuova montatura degli occhiali e un paio di folti baffoni, qualcuno ridendo gli disse che somigliava a Marx. Antelao, che non aveva trascorso molto tempo sui libri, fece un sorriso di circostanza e quando qualcuno dei suoi amici ribatté "Ma non aveva la barba?" quello che aveva ravvisato la somiglianza esclamò "Non quello, l'altro!“ A quel punto Antelao sollevò il folto sopracciglio e l'interlocutore, per toglierlo dall'imbarazzo rivelò che intendeva Groucho Marx. Qualcosa si mosse nella materia grigia di Antelao, anche se con la velocità di un bradipo e decise che avrebbe dovuto approfondire. Anche se Marx, quell'altro, in quel momento avrebbe detto di lui"Guardate quest'uomo: sembra un deficiente parla come un deficiente ma non lasciatevi ingannare è davvero un deficiente". Dopo un giretto su Wikipedia decise che quel Marx poteva diventare il suo guru. Fu così che il nuovo paio di improbabili baffi cambiò per 
sempre la vita di Antelao. Certo non andò neanche lontanamente vicino a far sua la massima "Trovo che la TV sia molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende vado in un'altra stanza a leggere un libro" ma non ebbe alcun problema ad appropriarsi di "Ovviamente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro. Ma costano un sacco di soldi". Con il tipo di gente che Antelao frequentava 
passò per un eccentrico visionario, infatti nessuno fu mai in grado di identificare le citazioni, ma divenne molto più simpatico al nonno, il quale sapeva non trattarsi di farina del suo sacco, ma tutto sommato gli riconobbe il merito di infilare gli aforismi al momento opportuno.








Commenti

  1. Antelao II...geniale! Mi ricorda GI, l'unica figlia, portata per anni in montagna prima a spalla e poi per mano sperando in una GI Leo da Jesi ma non c'è stato nulla da fare. :)

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    1. Niente la montagna o ti prende o nessuno può fartela "pigliare" 😬

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