Il vecchio e il bambino





Sono stata una bambina molto "nonnolata". La nonnola è la coccola che solo un nonno può fare. Io ho abbondato di nonni. Il mio nonno paterno è mancato che non ero ancora nata, mia madre mi dice che era una persona molto simpatica che l'aveva accolta con molto amore nella sua famiglia. La mia nonna paterna era un generale, persona fredda e dura, fu la seconda moglie del nonno Giuseppe che era rimasto vedovo con una figlia piccola. Per farvi capire che personcina fosse, quella mia zia per fuggire alla matrigna prese l'unica via di fuga possibile per quel tempo: si fece suora. Di lei ricordo che quando l'andavamo a trovare per il pranzo domenicale ci dava, prendendolo da una cassettina di latta, un soldino che serviva a prenderci alla latteria in piazza, i gessetti di zucchero o altre dolcezze strazzadenti, ma non ricordo molte coccole. La nonna scivolò nella demenza senile negli ultimi anni e quando l'andavamo a trovare all'ospizio, dove eravamo stati costretti a ricoverarla, pensava fossimo le nipotine della vicina di stanza. Qualche anno fa frugando alla ricerca di alcune carte, ho trovato il suo annuncio di morte e mi ha sconvolto pensare che fosse morta lo stesso anno del mio adorato nonno Valentino, della cui morte ho il ricordo di un dolore lucido, acuto, quasi adulto. Forse il fatto che la sua testa si fosse persa già da tempo mi aveva fatto antedatare la sua partenza.
Veniamo ai veri protagonisti di questo mio post i miei Nonni. Valentino ed Erminia sono per me l'esempio dell'unione di un vero matrimonio, fino all'ultimo, la sera guardavano la TV tenendosi per mano.Nonno Valentino quando usciva di casa, col panciotto la camicia bianca inamidata ed il cappello diceva alla nonna: "Vago ben parona?", teneva molto al suo apprezzamento. Alla morte di mia nonna abbiamo trovato un diario che lei teneva, molto elementare, piccoli pensieri, mia nonna è sopravvissuta 10 anni a mio nonno, era ben più giovane, tuttavia il giorno della morte del suo adorato Valentino ha scritto "per me la vita è finita" e nel suo diario non ha più annotato una riga pur riservando a noi i suoi dolcissimi sorrisi, i suoi canti,i suoi manicaretti, le sue parole di conforto che la facevano essere una donna molto amata da figli,nipoti, cugini, cognati,generi. Una vera processione di persone veniva a trovarla per un consiglio, mia nonna era bloccata in casa da seri problemi all'anca contratti durante la guerra per l'impossibilità di una cura adeguata, ma non è mai stata sola, proprio per l'estrema generosità e solarità.Di lei posso ancora evocare il profumo, se chiudo gli occhi e mi concentro, un profumo di pulito e di talco, posso ancora evocare la morbidezza della sua pelle che ha mantenuto tale fino a dopo gli 80 anni.E sono orgogliosa di averla potuta assistere negli ultimi tempi per avere potuto rendere tutto ciò che mi era stato donato.
Il nonno Valentino era un omone formato lavatrice, calvo (da ciò il mio soprannome "patatapelota" ). Era stato un padre rigidissimo. Quando arrivai io compii il miracolo: lo sbrinai, eppure ero la quinta nipote e non ero neppure la più piccola. Ma ero una vera tiranna conquistatrice, imponevo il gioco a tutti, sempre e comunque. Così divenne un grande fruitore del Lego, edificammo più di Berlusconi a Milano2. La sua rabbia più grande era che mettevo sempre i camini delle case in giardino, ne derivavano baruffe interminabili e la spuntavo sempre io, naturalmente. Con nonna si cantavano opere ed operette, ma con il nonno la colonna sonora erano il Piave mormorava, vecchio scarpone, bella ciao. In casa poi avevo la nonnina, una zia di mia nonna Erminia, a sua volta Erminia, che non avendo avuto figli l'aveva cresciuta come fosse sua e la cugina di mia nonna Teodolinda, Linda per tutti, Lindarelli per mio padre. Zia Linda che è vissuta in casa con noi fino alla morte, a 90 anni, era una zitella dagli occhi azzurrissimi, che aveva sempre vissuto con la madre ed il fratello fino alla loro morte. Dopo la guerra si erano trasferiti da Milano a Montevideo, dove il fratello aveva ricevuto una allettante proposta di lavoro, nel giro di 15 giorni morirono entrambi e lei si trovò sola dall'altra parte dell'oceano ed inviò un telegramma in cerca di aiuto. Mio nonno disse "un piatto di minestra in più si trova sempre" e così venne a vivere con noi e fu l'ultima a lasciarci.

Commenti

  1. "nonnola" è una delle parole più belle e intense che il blog mi ha donato. Grazie ancora una volta
    :)

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  2. pare che i miei amarcord fossero graditi, quindi perché no? Grazie a te Alle

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  3. ma che bello ritrovare qui anche zia Linda, siamo proprio a casa..

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