La porta azzurra






Aveva dipinto quella porta anni prima, l'aveva dipinta coi colori del cielo nelle mattine terse di fine inverno, quando la promessa della rinascita si annusa nell'aria. Poi l'aveva sbarrata, la porta: una grossa catena ed un lucchetto, perché nessuno potesse rubare i suoi sogni, perché solo lei potesse accedervi nei momenti di sconforto, quando la vita legava le caviglie alla terra e la terra si faceva pesante come un campo dopo giorni e giorni di pioggia battente.  Oltre la porta poneva ogni tanto una briciola di passato e, ogni tanto, una briciola di futuro. Aveva una vita pregressa da strega e una futura da ostessa, nel mezzo, in quella vita, giocava a fare se stessa e ci riusciva bene. "Tutto quello che viene è il benvenuto purché porti il segno delle mie mani, non lascerò che l'esistenza passi sulla mia testa senza averla vissuta. L'impasterò come creta la scalderò come pane, la plasmerò come credo che sia giusto, per viverla con dignità". Fu in un giorno di fine autunno, caldo come un'estate morente e bigio come il tempo dei bilanci, che decise di fare l'inventario di ciò che stava chiuso dietro alla porta azzurra. Vi trovò: un setaccio, serviva a non dimenticare mai di separare ciò che c'era di buono, da ogni singolo episodio della propria vita, da ciò che poteva essere andato storto; c'era una grossa conchiglia di mare, serviva ad ascoltare le voci dell'anima che impedivano di fare errori grossolani di valutazione nel conoscere le persone e nell'affrontare le cose; c'era una boccetta di olio delle sue terre, necessaria a non dimenticare mai il gusto delle sue radici; c'erano due camicine di battista con le prime ciocche di capelli tagliate ai suoi figli che erano la sua forza e la sua più grande scommessa; c'era un pezzo di legno vecchio, duro, appena appena intagliato, perché, per quanto a volte la vita a due sembrasse impossibile, lei a quel tronco d'uomo dalle mani magiche capaci di dure fatiche col legno e con la pietra e della delicatezza necessaria a fare crescere un fiore nel deserto non sapeva e non voleva rinunciare. La donna accarezzò gli oggetti in quel giorno così speciale, indossò i suoi migliori occhi da gatta; quando richiuse la porta una lacrima rotolò lungo la guancia e diede un sapore intenso al suo sorriso: era stata una bella vita fino a lì e quanto ancora c'era da scoprire, vedere, inventare, gustare. Un giorno, avrebbe spalancato quella porta azzurra, dato luce alle finestre, apparecchiato con garbo la tavola e dato inizio alle danze.

SON COMPLEANNI IMPORTANTI SANDRA
TONDI TONDI QUASI OBESI


Commenti

  1. che mi facevi piangere lo sapevi vero?
    sei tu che sei speciale Amanda, davvero speciale.
    dietro la porta azzurra c'è un'altra cosa che bisogna tenere al riparo, che bisogna tenere di conto: l'amicizia.
    e avere amiche come te è proprio un gran bel regalo.
    grazie passerotta!
    Sandra

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    1. grazie a te Sandrina che mi hai accolto come una sorella

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  2. E allora un cielo azzurrissimo di auguri di buon compleanno!
    Buona festa.

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  3. quanta Bellezza è racchiusa in questa dedica (Amanda magica!!),
    non può essere altro che così quando si parla di Te!
    Auguri, tantissimi Auguri per questo Compleanno un po' più speciale :)
    e ......buona Vita ragazza <3

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  4. La prossima volta che scriverai di non avere l'ispirazione sappi che non ci crederemo, non ci crederemo più.
    Buona amicizia a voi due, Amanda e Sandra.

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    1. GRAZIE! la rete fa regali di inestimabile valore

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    2. grazie Leo, lo sappiamo tutti tanto che quando dice di non avere ispirazione ci possiamo aspettare gli effetti speciali!!!!

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  5. Sandrina, piccola ragazza dalle mani in pasta che si commuove per gli auguri speciali di una specialissima amica.... Auguroni, tanti a te che sei ancora una bimba...

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  6. Auguri Sandra, il giorno del tuo compleanno è ahimè già passato, ma non la simpatia e l'amicizia che circolano abbondanti da queste parti, e che ti dedico anch'io, con tanti auguroni!

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  7. Auguri ed è anche uno splendido racconto.

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  8. mi unisco agli auguri... porte del genere ricordo di averle viste nel magnifico Portogallo

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  9. quella donna imparerà a rinuciare ai pezzi di legno, sicura!

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