Incipit: Manuale di danza del sonnambulo
Fu una febbre, un furore di parole. Per tre notti consecutive Thomas Eapen restò seduto sotto il portico mentre la metà di una rabbiosa conversazione gli prorompeva dalle labbra riversandosi fuori dalla zanzariera. i vicini lo udirono; sua moglie Kamala non riuscì a dormire, Prince Philip, il loro anziano e artritico labrador, si mise a camminare avanti e indietro in corridoio, mugolando. Um giovedì sera d'estate Kamala raccontò tutto al telefono asua figlia, la voce morbida come quella di un'annunciatrice televisiva.
"Credo stia per andarsene" concluse, e Amina immaginò suo padre al limitare del deserto, in attesa di un autobus.
"Davvero?"
"Chi lo sa. Non sono obiettiva. Non dormo da sabato".
"Stai scherzando":
"Non scherzo affatto" sospirò Kamala. La sua capacità di dormire nonostante le attività del marito insonne (cacce al procione, falò nei fossi, piccoli incidenti col trattore) era sempre stata motivo d'orgoglio. Amina lasciò cadere le chiavi sul bancone della cucina.
Mira Jacob. Manuale di danza del sonnambulo. Neri Pozza. Traduzione Ada Arduini
Ora qualcuno dall'incipit del libro potrà farsi strane idee sul Dott. Thomas Eapen, in realtà Thomas è un neurochirurgo stimato dai colleghi ed amato dai pazienti. Abita ad Albuquerque con la moglie Kamala, dove si trasferì, dall'India, in fuga da una madre despota e da un destino segnato, risolutivo atto di autodeterminazione ed emancipazione. Un atto che ha cambiato oltre alle sue, le sorti della sua sposa e del suo primogenito, Akhil, sradicati dalla terra madre e che ha consentito il formarsi di una nuova famiglia allargata, fatta di parenti non di sangue, ma di scelta, una scelta dettata dalla necessità di sentirsi meno soli in una realtà così diversa da quella indiana e cementata dall'affetto reciproco e dalla necessità di nuove radici. Kamala nel trasferimento, che aveva accettato considerandolo temporaneo, ha dovuto abbandonare le amate sorelle e la possibilità di trovare una suo ruolo indipendente da quello di madre di famiglia. Thomas è in realtà sposato al suo lavoro e Kamala ha dovuto riempire gli spazi dell'assenza: ha una fervida immaginazione, per esempio è convinta che i film continuino in un mondo privato, fuori dallo schermo e tale convinzione "era sempre stata sconcertante quanto irrefutabile. Intere sceneggiature erano cadute vittima della sua immaginazione, che aveva stravolto ogni lieto fine e correttoqualsiasi tragedia". Nei momenti di crisi produce montagne di piatti della cucina tradizionale indiana, quasi volesse riempire con il cibo tutte le carenze affettive della famiglia; coltiva senza posa un disordinatissimo orto. Segnata da una tragedia familiare, Amina, la secondogenita, è una donna priva di autostima al punto da non essere in grado di prendere coscienza del proprio talento ed incapace di abbandonarsi all'amore. Sarà una nuova emergenza a cementare il loro legame.
Prendete Arundhati Roy, Vikram Seth, Bapsi Sidhwa, Jhumpa Lahiri, mescolate tutto e poi accantonate ciò che avete ottenuto perché Mira Jacob è una cantastorie che pur con una intonazione indiana ha trovato una sua voce, parla al cuore con voce potente.
Mira Jacob... non la conosco, non ho mai letto nulla di quest'autrice, ma adoro i cantastorie, e conosco dei citati... Vikram Seth, e di sfuggita... qualche citazione frase... letta in giro Arundhati Roy, quindi grazie per il consiglio, dato che sono una lettrice famelica altresì curiosa, sempre lieta di ampliare... arricchire la mia libreria.
RispondiEliminaE' il suo primo romanzo
EliminaSembra proprio un bel libro. E poi conosco Ada, è una garanzia :-)
RispondiEliminaottimo :)
EliminaSempre grata per le belle storie, accumulo titoli e nomi... eccone un altro!
RispondiEliminaFelici parole! Sei proprio brava...