Ascolto la notte
Notte, il silenzio è pieno dei sibili delle parole affilate come coltelli che ci siamo lanciati, sicuri di ferire, certi di non uccidere: abbiamo spalle larghe noi. Io e te invece, da soli, mostriamo pelle esposta, ossa che incassano. Restano i lividi e la sensazione che il fiume di melma che ci rovesciamo addosso l'un l'altro nasconda un "non detto" che sta diventando un mare impossibile da attraversare a nuoto perfino per due nuotatori di lungo corso come noi. Esco di casa, niente luna, salgo in macchina e accendo la radio, il ritmo ipnotico del pezzo che passa scandisce l'alternarsi tra il buio e la luce giallastra dei lampioni. Quando abbiamo iniziato a vomitarci addosso le nostre insoddisfazioni? Accosto nella desolazione di una periferia urbana che non riconosco, zittisco il motore ma non i pensieri, piango.
Sto partecipando al gioco settimanale di scrittura #scriviamocisu sul profilo @bookblister su instagram. Questa settimana ci veniva chiesto di lasciarci ispirare dal brano musicale di Agar Agar I'm that guy. Quello che leggete è il risultato
La notte sembra avere assunto un nuovo ruolo disembra più cupa è più lunga
RispondiEliminacasualmente anche io ho scritto qualcosa sulla notte qualche giorno fa
un abbraccio
Appena ho un attimo passo
EliminaDelle tante cose che apprezzo di te una è la costanza che metti nel seminare e nutrire e fare crescere
RispondiEliminaGrazie!
Lilluzzo mi definì caparbia 😁
Eliminasfumature... ;-)
EliminaHo letto qui dei pezzi memorabili senza l'impiccio di una scuola di scrittura che t'uniformasse a chissà quanti altri.
RispondiEliminaVa via da lì, sei già a posto e non hai bisogno di chi t'insegni a essere massa.
Intanto grazie, per la costanza nel leggermi sempre, per i tuoi giudizi così lusinghieri. Non sto facendo una scuola di scrittura, seguo il profilo di una editor professionista che stimola, una volta alla settimana, alla scrittura con degli spunti, mi diverto a giocare, tutto qui
EliminaPerò, un bel pugno nello stomaco questo racconto. Non me l'aspettavo e mi compiaccio con te. Ci sta nell'atmosfera zuccherosa del natale (abbassiamo la glicemia).
RispondiEliminaIl compito era partire dal brano e inventare una storia in cui la vista non fosse l' organo di senso preponderante ed è andata cosi
EliminaHo letto il tuo post interessante, e condivido in pieno le parole qui sopra di Alligatore vista l'atmosfera natalizia. Scrivi bene e riesci a coinvolgere il lettore. E' da un po' che non passavo dalle tue parti. Ne approfitto per farti anche i migliori auguri di buon natale e buone feste. Ho fatto di nuovo capolino sul mio blog (mancavo da un po' di mesi) per gli auguri.
RispondiEliminaUn salutone
Grazie mille e buone feste e tanta salute a te
EliminaQuello che i tuoi due personaggi si sono detti se lo sono detti al ritmo della musica. Ed erano come colpi al cuore. Brava come sempre. Auguri.
RispondiEliminaBuone feste Alberto e grazie
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