La balia dei re

 


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Si narra che nella città di Haarlem, ai tempi di Guglielmo IV d'Orange, vivesse un'anziana donna chiamata Achsa che era stata balia di generazioni di nobili olandesi. Era donna di poche parole ma capace di infondere calma e serenità in tutti coloro che avevano il piacere di conoscerla. Quando era più giovane aveva tenuto con sé, nella sua casa col tetto di paglia sul Polder, tutti quei rampolli fino allo svezzamento. Non doversi trasferire presso i palazzi nobiliari era l'unica condizione che Achsa poneva per occuparsi di loro poiché non accettava né di lasciare i suoi figli per crescere quelli altrui, né di abbandonare il marito che, come molti ad Haarlem, si dedicava alla coltivazione dei tulipani. E poiché tra i nobili correva voce che  il latte di Achsa facesse crescere sani e predisponesse all'uso dell'intelletto e della logica, fondamenta del grande stratega, acconsentivano a privarsene per tutto il primo anno di vita. Quando poi per Achsa passò l'età di fare la balia, molti  continuarono a considerare imprescindibile per i loro figli un periodo di permanenza presso la piccola casa di paglia, avendo ormai compreso che non era dal latte che proveniva tanta saggezza. Per tutto il tempo in cui Achsa si occupò di crescere i giovani aristocratici, ad Haarlem prosperano il commercio, l'agricoltura ma anche le scienze e l'arte. Alcune giovani contadine, invidiose della fama riconosciutale , iniziarono a spiarla per carpirne i segreti  ma apparentemente Achsa non discostava il suo comportamento da quello di qualsiasi madre di campagna: preparava i pasti, rigovernava la casa, scendeva al pozzo a prendere l'acqua, lavava i panni e trovava anche il tempo di aiutare il marito nella coltivazione dei bulbi che a quel tempo erano considerati l'oro d'Olanda. E dunque dove risiedeva il segreto che la rendeva ambita educatrice dei ricchi pargoli? Un giorno avvenne quello che spesso succedeva in Olanda prima che il sistema delle dighe a protezione delle Terre Basse venisse ultimato: il Polder, terra rubata alle acque, si inondò. Fu così che Briencke , una giovane che da poco aveva perso il suo impiego di balia perché il figlio di latte, appena svezzato, le era stato sottratto per consegnarlo proprio lì in campagna ad Achsa, rimase alquanto turbata nel vedere che l'anziana stava portando con sé, verso le terre inondate, tutti i bambini che in quel periodo le erano stati affidati. Briencke si domandò quale donna assennata potesse mettere a rischio la vita dei bambini portandoli verso l'acqua alta in una stagione come quella. Era infatti ormai autunno inoltrato e l'umidità gelida pungeva i polmoni perfino dei contadini avvezzi a quei climi, figuriamoci quelli dei bimbi piccoli e abituati a vivere in case in cui legna per i camini e bracieri per i letti non facevano difetto. Iniziò quindi a seguirla. La donna procedeva cantando a voce bassa, con il suo passo reso pesante dall'età seguita dai bimbi che cercavano di accompagnare la melodia unendosi al canto. Ognuno procedeva, i più grandi trotterellando, i più piccoli caracollando, uniti ad Achsa da un filo rosso e a volte quella strana processione doveva arrestarsi perché la vecchia doveva tornare sui suoi passi per rimettere in piedi uno dei più piccoli che lungo il cammino era caduto a causa dell'incedere incerto. Nessuno si lamentava del cambio di passo, anzi dalla seconda caduta i più grandi iniziavano a sostenere i più piccoli così il cammino procedeva più speditamente. Quando arrivarono alle terre sommerse alcuni dei bambini iniziarono a piangere per paura dell'acqua e per la sua temperatura. La vecchia si voltò sorridente e aumentò l'intensità del canto. Briencke si nascose dietro a un albero, anch'essa con i piedi nell'acqua e fu allora che avvenne: tutti i bambini si trasformarono in pesci, Achsa, completamente immersa nelle gelide acque, ancora reggeva quei fili scarlatti che la univano a loro, galleggiavano tutti insieme. Briencke corse in città strillando che Achsa voleva uccidere i bimbi che le erano stati affidati, che era una strega e li aveva trasformati in pesci. Da principio nessuno le diede retta, ma quella urlava le sue "ragioni" con tale insistenza che dopo qualche ora la voce, giunta ai palazzi dei nobili, indusse le dame a spingersi al galoppo in carrozza fino al Polder. Quando le prime raggiunsero la casa col tetto di paglia Achsa e i bambini stavano facendo merenda attorno al fuoco. Le madri trovarono i figli sorridenti, caldi e asciutti, le gote arrossate dalla vicinanza con il fuoco scoppiettante del camino. Briencke fu presa  per pazza e rinchiusa in manicomio, dimenticata da tutti ma non da Achsa che spesso andava a trovarla con piccoli cesti di frutta e pani profumati. Briencke che ormai credeva alla sua stessa follia le disse :" Buona vecchia Achsa, ti giuro che davvero quel giorno I bambini mi apparvero come pesci". Achsa sorrise bonaria e le disse : "Cara Briencke, dopo solo due ore alle loro madri sembravano figli di contadini intenti a far merenda attorno al fuoco. Il segreto per crescere bene i bimbi è far loro conoscere il mondo e per conoscerlo devono guardarlo sempre con occhi diversi, vedrai in primavera quando voleranno con le rondini! ". 

Commenti

  1. Meravigliosa favola. È vero: dobbiamo educare a vedere il mondo da diverse prospettive

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    1. Quanto è importante la cultura e le favole che ci avvicinano al mondo. Vedere la realtà da più punti di vista lo considero fondamentale per creare le basi della propria indipendenza interiore.

      Molto bella la figura di Achsa narrata in questa fiaba. Una persona che ha dei principi sani e saldi, mi verrebbe da dire, e che non si piega davanti al potere ma anzi riesce a cambiarlo.

      Bel post che ho letto con molto piacere.
      Un salutone e alla prossima

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  2. Che bella favola! Un' ottima lettura prima di addormentarsi...Rocky sta già sognando di trasformarsi in rondine..l'acqua non fa per lui :-)

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  3. Amanda… che meravigliosa favola. Mentre la leggevo pensavo a stasera quando ne dovrò inventare una come al solito.

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    1. Bella la consuetudine della storia della buonanotte 🤗

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  4. Per un po' ho tremato; alla paura dell'acqua che mi impedisce di nuotare dove non si tocca aggiungi la repulsione per l'umidità fredda. Sono già con le rondini.

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    1. Alla grande, non soffro di vertigini, anche se dopo aver letto il post che ti allego sentir parlare delle rondini ti fa sbandare.
      https://www.focus.it/cultura/storia/infanzia-sfruttamento-minorile

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