Il pescatore



Kavanthekid

La prima ad accorgersene fu una vecchina, ma poiché da più di un anno era in lista per l'intervento di cataratta, diede la colpa ai suoi occhi smerigliati e non disse nulla. Tuttavia, quando dopo qualche giorno si recò nuovamente in spiaggia col nipotino a raccogliere conchiglie e il bimbo le raccontò confuso che c'era un uomo che stava pescando dentro a se stesso, di colpo capì che i suoi occhi riuscivano ancora a vedere ciò che la mente si rifiutava di concepire. Eppure stava proprio accadendo: sulla riva del mare stava un uomo, gli occhi azzurri di  un azzurro da mare del nord, la pelle ambrata dalle molte giornate di mare, il viso scolpito, e quell'uomo aveva lanciato una lenza, ma invece di indirizzarla verso le onde, aveva allungato il collo, spalancato la bocca e ingurgitato l'amo. La vecchina si precipitò come poté , le gambe fiaccate dall'artrosi, verso l'uomo e gli ingiunse di desistere dal quel folle gesto che lo avrebbe ferito, soffocato. L'uomo senza alcun apparente effetto causato dall'insano agire, riavvolse il mulinello e si premurò di rassicurare la vecchina. "La ringrazio davvero Signora per il suo interessamento, ma non deve preoccuparsi, sono anni che mi alleno a pescare dentro di me e devo dire che se sono costante, direi perfino caparbio, se tendo a raggiungere l'obiettivo che mi sono prefissato, in fondo lo devo proprio a lui". La vecchina si guardò attorno cercando l'oggetto delle disquisizioni del pescatore, temendo ancora una volta in una defaillance dei suoi organi di senso, ma pur guardando attentamente non scorse nessuno. " Parlo di lui" disse allora l'uomo sorridendo indicando l'interno della sua gola. La vecchina aggrottò le sopracciglia e l'uomo continuò:" Vede Signora, sono anni che cerco di estirpare il bambino che ero da dentro di me, ma quello continua a richiedere le attenzioni che dice di non aver avuto, gli fu donato un mondo fatto di competizioni, ma nessuno rimase ad applaudire alle sue premiazioni e nessuno ad asciugare le sue lacrime quando perdeva o a insegnare a rialzarsi quando cadeva e nessuno a dirgli che a volte non è nemmeno necessario competere, si può correre per il gusto di sentirsi il vento in faccia, nuotare per il piacere di rinfrescarsi in un giorno d'estate, camminare per annusare il profumo del bosco, amare per il gusto di dare mentre si riceve" . La vecchina allora capì il dolore nascosto dietro al sorriso del pescatore e gli disse: " benedetto uomo, forse per salvare il bambino infelice di tempo non ne resta, ma tu, che passi il tuo tempo in riva al mare a lanciarti la lenza in gola, se hai imparato che il bello della vita è nel riconoscere i propri limiti, amarsi per quello che si è e condividere, perché non provi a pescare tra gli uomini? L'uomo sorrise " Comincio ad avere la sensazione che non mi basti il tempo, è un lavoro lungo, temo che non funzionerebbe, ma mi creda, mi ci sto applicando per la prossima vita" La vecchina, dopo avergli chiesto il permesso lo abbracciò, forse la nuova vita iniziò quel giorno sulla riva del mare.




AUGURI SUARA!

Commenti

  1. Grazie del regalo! mi sono piaciute tante cose. il mare, la spiaggia e la ricerca di se' . come al solito hai colpito nel segno tvusdb

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  2. Che meraviglia di racconto! Gli occhi smerigliati poi...Auguri Suara!

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  3. Veramente bello questo post.
    UIn salutone e alla prossima

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  4. Bello bello. Per la scrittura e per quello che dice. Faccio anch'io gli auguri a Suara.

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  5. complimenti, un racconto surreale pieno di poesia.
    massimolegnani

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  6. Un racconto che sta un po' fra De André e Magritte. Sempre potenti le tue immagini.
    Auguri Suara!

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  7. Amanda non deludi mai con i tuoi racconti!

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