Dal buco




Simone Rea



La prima a comparire sul margine della voragine ( ma è lecito definire tale un buco tondo a bordi netti, quasi un tombino, di cui per onestà va detto che non si scorgeva il fondo?) fu una Drag Queen vestita da monaca, le labbra rosso scarlatto, le ciglia finte ormai poco salde sul margine esterno della palpebra sinistra, poi giunse un tagliatore d'erba del weekend con le cuffie di protezione ancora indossate nonostante fossero le nove del mattino e lui avesse finito di rasare il prato all'inglese alle otto e trenta, accorse per terzo un immancabile umarel che subito assunse la posa d'ordinanza: mano destra su polso sinistro rigorosamente dietro alla schiena, il collo proteso in avanti oltre il margine del buco e che di tanto in tanto scuoteva il capo lasciando  intendere che tutto poteva essere fatto diversamente e sicuramente meglio di così. Attorno a quel nucleo primigenio, un manipolo di curiosi, ché i curiosi accorrono sempre e comunque dove inizia a formarsi un capannello di esseri umani. Poi, non appena si sparse sui media la voce, sopraggiunsero i blogger suoi amici, alcuni decisamente preoccupati dalla lunga assenza in segno di comunanza e solidarietà. Arrivò un omino con un metro da sarto attorno al collo e qualcuno sussurrò all'orecchio del vicino che sicuramente doveva trattarsi del sarto di Bruce Springsteen, allora e non chiedetemi perché, qualcuno iniziò a chiedere all'uomo di potersi scattare un selfie con lui, l'uomo accettò stupito ma di buon grado e questo distolse per un po' l'attenzione degli astanti dal buco. Poi dal profondo Nord giunse imperturbabile il di lei consorte che ormai non si stupiva più di nulla e che mantenne un dignitoso ed elegante distacco rispetto al caos che via via la folla ammassata ai margini di quel buco iniziava a creare. Chiamati da qualche passante  arrivarono nell'ordine: la polizia locale, una pattuglia di motociclisti della stradale, un autogru dei pompieri e successivamente un'autoambulanza, nonostante a onor del vero nessuna delle telefonate avesse parlato, sebbene  i toni risultassero parecchio allarmati, di feriti dentro al buco, ma " sai mai" pensò il sindaco " che non mi becchi una denuncia per omissione di soccorso qualora nel fondo del buco si trovasse alla fine qualche veicolo" e agì di conseguenza emettendo a completamento del pacchetto un'ordinanza per recintare la zona. Quindi giunse la stampa locale ed anche quella nazionale, guai a bucare lo scoop. Dopo un paio d'ore giunse la troupe di "Chi l'ha visto?" guidata da Gianloreto Carbone che prese a parlare con la solita ipnotica cantilena, e voleva disporre il consorte in posizione di tre quarti a favore di telecamera non potendo immaginare che un collezionatore di asteroidi e cacciatore di attimi eterni non è gestibile per un'intervista in posa plastica. Fu proprio allora che i cellulari dei più intimi, o almeno di quelli iscritti a Twitter, trillarono tutti in contemporanea, il manipolo di eletti trovò un messaggio, lo stesso con #dalbuco che diceva "che succede lì fuori, volete fare silenzio che non posso concentrarmi?". A chi lo conosce bene parve che Mr K  avesse perso per un attimo infinitesimale l'aplombe recuperandolo tuttavia così velocemente che nessuna telecamera, neppure quella piazzata sui droni che sorvolavano la zona riuscì a coglierlo. Dal buco iniziarono a volare fuori libri tradotti in italiano dall'inglese, così bene, ma così bene che i convenuti iniziarono a disputarseli e una serie di racconti spassosi ambientati in terre di nebbie ed un biglietto con su scritto "lasciatemi qui, c'è una casa piccola piccola, il silenzio e si sente perfino il profumo del mare". La prima ad andarsene fu la troupe di "Chi l'ha visto?" è noto infatti il rispetto che la trasmissione nutre nei confronti dei fuggitivi volontari, l'ultimo invece fu l'umarel che desistette all'ora di cena:  fare l'umarel è cosa seria ci sono orari insindacabili di categoria. Noi amici siamo sicuri: prima o poi uscirà dal buco, per ora ci accontentiamo.



AUGURI SILVIA!

Commenti

  1. Buongiorno cara, questo compleanno non lo sento molto, però sono subito venuta a leggere il tuo post perché è sempre un dono graditissimo. In tuo onore farò anche una capatina fuori dal buco :-)

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    1. I compleanni vanno e vengono, l'importante e che tu stia bene. Un abbraccio Silvia carissima

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  2. Ah, ah, ah, che racconto divertente per festteggiare un compleanno. E allora auguri Silvia!

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  3. Spassosissimo!!
    Silvia, Silvia, Silvia...su, esci, dai!!
    Nell'attesa , versiamo una secchiata di auguri nel buco.

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  4. Non credo possibile che ci si possa conoscere così bene solo attraverso un blog, quello che ho letto mi fa pensare ad una conoscenza più diretta.
    Comunque auguri anche da me signora Pareschi.

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    1. Giuro, purtroppo non ci siamo ancora mai viste anche se ci leggiamo e ci scriviamo da anni

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    2. Vero, confermo! Ma prima o poi ce la faremo a vederci di persona.

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  5. Dimenticavo, come al solito la fantasia gioca in casa, bella la varia umanità che circonda il buco quasi a rappresentare tutti o quasi gli ospiti dei blog della festeggiata che aspettano che dal buco esca qualche nuova traduzione.

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  6. Bellissimo! La fiera dei tipi umani, più o meno estremi!

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    1. Molti sono personaggi dei racconti del libro di Silvia" I Jeans di Bruce Springsteen" Giunti editore

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  7. Ma che meravigliosi auguri! Quasi quasi aggiungo la mia data di nascita al blog per vedere le meraviglie che ci ricami sopra :) Naturalmente tantissimi auguri a Silvia

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    1. Mi unisco agli auguri! E complimenti per la galleria di personaggi irresistibilmente bizzarri...se vuoi puoi aggiungere qualcuno dei tipi umani che infestano i miei turni in canile !

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    2. Oh ma quelli sono una storia a parte

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