Nella conchiglia






Dopo che Crono credette di aver divorato anche il suo ultimogenito, riservandogli la stessa sorte dei fratelli, toccò proprio a Zeus, unico cui non era capitata l'infausto destino, far vomitare il padre. Se Zeus fu risparmiato fu unicamente perché sua madre, Rea, stufa di sopportare gravidanze per poi vedersi mangiare i pargoli, sapendo il consorte in grado di digerire i sassi, proprio con uno di questi aveva sostituito il neonato. A Poseidone, dio del mare e fratello di Zeus, rimase quindi una certa sensibilità verso coloro che da giovani la vita sacrificava, ché non gli fosse stata offerta dal fratello una seconda chance, Esiodo avrebbe risolto la teogonia in un aiku e Omero si sarebbe dovuto rassegnare a essere un povero mendicante cieco che ne racconta una di troppo dopo aver ecceduto nelle libagioni e invece ancora lo studiano dopo secoli e secoli seppur imprecando. Quando Poseidone, superato il trauma giovanile mise su una famiglia tutta sua, oltre ai numerosi figli con la consorte, com'era usanza in Grecia tra dei e semidei, non si negò neppure numerosi illegittimi con dee e donne. Ma qui non si narra né dei legittimi, né degli illegittimi, quanto piuttosto delle sventurate che sceglievano di darsi la morte per l'impossibilità estrema di trovare felicità nel vivere, o perché la vita le condannava così pesantemente che l'unica soluzione che le disgraziate trovavano era porre fine al calvario. Tutto era iniziato una volta che Poseidone, dopo essersi trastullato in riva al mare con l'amante di turno, nell'atto di fare ritorno al suo regno, aveva scorto sugli scogli una giovinetta. Da principio ad attrarlo furono le forme sinuose della giovanetta che riaccesero il suo ardore, evidentemente ancora non pago, ma poi si accorse dell' incolmabile tristezza negli occhi di lei. Quando la ragazza con gli occhi velati di pianto, una volta legatasi alla caviglia un sasso, si gettò tra la spuma delle onde del mare che quel giorno era agitato, Poseidone ordinò da principio alle onde di sopirsi e successivamente si tuffò per ripescarla. Sciolse dalla sua caviglia il nodo che la legava al masso è la recò in salvo. Quando la fanciulla, terrea, riprese a respirare con regolarità gli chiese dove si trovasse, lui le spiegò che non aveva nulla da temere perché era salva. Quella scoppiò in un pianto a dirotto e disse che sarebbe stato meglio se l'avesse lasciata offrirsi a Poseidone, il dio rise di gusto e la ragazza lo guardò sconcertata di tanta insensibilità. Lui che allora non rivelò la sua identità, finse di assecondare il suo desiderio di morte, inspirò profondamente, poi accostò le sue labbra a quelle dell'infelice e insufflando in lei l'aria la trascinò con sé negli abissi. La pose in una grossa conchiglia che trasformò nella sua dimora e fece in modo che non avesse a mancarle nulla. La fanciulla riprese amore per la vita e interesse per le cose degli abissi che le insegnarono le figlie del dio che ormai considerava sorelle: Roda protettrice dell'isola di Rodi, Bentesicima dea delle onde, Cimopolea dea delle tempeste marine. Ma riafferrato il gusto per la vita la prese una struggente malinconia per le cose umane che né il suo patrigno Poseidone, né la sua nuova famiglia sapevano colmare. Poseidone solcò la superficie dei mari e trovò altre tristi fanciulle da salvare e gliele recò perché si confortassero l'un l'altra e questo sortiva qualche effetto, ma poi la nostalgia di una iniziava a insidiare anche l'altra e queste sue figliole, cui tanto teneva, parevano prigioniere delle conchiglie in cui dimoravano. Un giorno Poseidone si consultò con le dee sue figlie e tutti decisero che così non poteva continuare: quelle creature, seppur legatissime alla loro famiglia marina, dovevano trovare il modo di tornare felici sulla terra. Poseidone allora le trasformò in perle e fece in modo che fossero gradite agli umani, da allora le sue figliastre trascorrono parte delle loro esistenze amate dalle sorelle di terra e parte in compagnia della loro famiglia marina. 

Commenti

  1. Il libro è arrivato, e già la copertina satinata, è splendida impressione.. ora mi immergo.. vado a cogliere altre perle... ;)

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  2. Quando stanchi di vivere una vita di stenti tentarono il suicidio
    vennero salvati dai messi del mago e alloggiati in un rifugio alle foci del Po,
    ma la nostalgia li vinse e chiesero di tornare alle loro case
    allora il mago Salvifico li trasformò in pirla
    e adesso felicemente idiotizzati votano leganord.

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    1. E non hanno nemmeno 49 milioni di buoni motivi sti pirla

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    2. Fantastica! :D La tua e la rivistazione di Massimo

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    3. Grazie a nome di entrambi 😁

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  3. Terribile Cronos divoratore. Complimenti leggerò in modo più approfondito appena posso. Oggi ho letto ma sono un po' di corsa e mi sembra molto bello
    Un salutone

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