Absolom Fischer

Kala_illustrations 




Sotto il cielo stellato Absolom Fischer attende. Le mani in tasca, gli occhi chiusi, si gode i suoni e profumi della notte. La sua indomabile chioma è accarezzata dalla brezza di fine estate. Si regala tempo per riflettere o forse nemmeno: lascia correre le sensazioni, ancora prima che un pensiero si concretizzi. Come le nuvole mutano forma e appena sembrano destinate a diventare compiute ecco che un refolo di vento le ha nuovamente trasformate e  si gonfiano e si 
dissolvono. E lui le lascia scorrere appaggato da quell'attimo solo suo. Daisy arriverà a momenti, lo sa, lo sente, non si inganna mai. Un singhiozzo, un inciampo nel ritmo del respiro la precede, dopo anni non sbaglia. Così Absolom sorride dietro le palpebre chiuse. Sono cresciuti insieme, lui sempre molto più di lei. Non saprebbe nemmeno più dire quando è stata la prima volta che si sono incontrati. 
È un po' come se lei albergasse già nel primo ricordo che lui ha di se stesso. Daisy è tempesta, è tuono, è lampo, è musica, qualcosa che sta tra la cavalcata delle Walkirie e la dodecafonia. Daisy è torrente durante un disgelo troppo repentino a primavera: irrompe, travolge, spiazza, sconvolge. Poi tutto si placa o meglio poi Absolom la placa e torna il sereno. Per questo con gli occhi chiusi e le mani in tasca coglie l'attimo, ricarica le energie che 
poi lei gli prosciugherà. La casa in fondo al viale ha le imposte aperte, la luce al suo interno trasforma le finestre in occhi spalancati nella notte. A momenti Daisy percorrerà il viale per raggiungerlo. Gli anni hanno affinato in lui l'arte di saper ascoltare. A volte Absolom si domanda come sarebbe invertire i ruoli. Gli ha mai chiesto "Come stai?" al solo scopo di capire veramente cosa lui provi? Pazienza, lui è il suo amico carissimo, il suo confidente, il 
suo grillo parlante o semplicemente una presenza amata. Eccola percepisce i suoi passi impetuosi sul ghiaino del viale. Quando lei giunge a metà percorso la sente già brontolare tra sé. Finge comunque di non sentirla, gli piace scalfire il suo narcisismo. Daisy siede sulla panchina al termine del viale.

"Hai sentito cosa ho detto Absolom? “

“No, scusami ero distratto a rimirare le stelle, la notte è così tersa che si vede la via lattea“

Daisy perplessa leva per la prima volta gli occhi ed effettivamente lo spettacolo la incanta. Una stella cadente tardiva attraversa la volta e lei si entusiasma per un attimo dimentica delle turbolenze che l'hanno spinta a convocarlo lì. Absolom china il capo "Hai espresso un desiderio?" le domanda, poi nuovamente la guarda di sottecchi e sorride. Quando Absolom Fischer la guarda così qualsiasi dispiacere, 
dolore, angoscia sparisce. Quello sguardo è una coperta calda in inverno e acqua fresca in estate. In quei momenti Daisy è semplicemente grata per la sua presenza. Al contrario di lui ricorda esattamente il primo giorno in cui lo vide, aveva 5 anni, Wilson il suo adorato criceto era morto quella mattina, lo aveva sepolto in giardino insieme al nonno e si sentiva terribilmente sola. Quella casa era un posto incantevole in cui crescere ma era fuori del paese e 
quando l'asilo chiudeva era lontana da tutti gli altri bambini. Aveva pensato che le sarebbe servita un'amica, qualcuno con cui giocare, aveva fatto i capricci accusando gli adulti di quella sua forzata solitudine. Era stato allora che per la prima volta era comparso Absolom Fischer. Già a quel tempo con quella chioma indomabile, incredibilmente alto per la sua età che lei aveva stimato essere circa 8 anni. Certo non era l'amichetta che Daisy sperava ma 
aveva dimostrato inimmaginabile pazienza quando lei lo aveva sottoposto a una raffica di domande e lo aveva coinvolto nei suoi giochi con i peluche e le costruzioni, una cosa davvero inaspettata per un maschio e più grande, generalmente i suoi cugini, dell`età di Absolom, la ignoravano quando venivano in visita dai nonni considerandola terribilmente noiosa. Lei aveva fin da allora preso a raccontargli di sé, lui la ascoltava 
sempre e si era rivelato uno splendido 
consigliere, da allora i due erano diventati inseparabili. Perfino gli adulti di casa avevano imparato a rispettare il fatto che Daisy girasse con un enorme amico gentile e taciturno. Poi gli anni sono passati, Daisy è cresciuta e davanti al mondo ha finto che Absolom Fischer fosse sparito dalla sua esistenza esattamente come era comparso. Ma anche ora che è adulta quando il torrente interiore la travolge si isola dal mondo e sa che in fondo al viale ci sarà sempre Absolom Fischer pronto ad ascoltarla. 

Commenti

  1. Fortuna che c'è un Absolom Ficher altrimenti ultimamente sarei proprio solo.

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  2. Siamo in moti, credo, ad aver bisogno di un Absolom Fischer.
    Grazie Amanda per avercelo dato :)

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