Lucciola

 


Kala_illustrations 







Tuo padre avvelena le sue labbra di "non sei" : non sei capace, non sei adatto, non sei adeguato, non sei come immaginavo. Quelle stille amare sono tossiche sulla tua tenera pelle di bambino. Sputa "non sai" : non sai fare, non sai capire, non sai agire. Saliva virulenta che irrora un desiderio di rivalsa e ti crea una corazza addosso per non soccombere. Col tempo non serve neppure più che apra bocca, gliela leggi in faccia la sua disapprovazione. Quando con il latte succhi solo spirito competitivo,  pensi che per emergere si debba fare così: allargare i gomiti e spingere. Ti sembra che solo chi arriva più alto respiri l'ossigeno necessario alla sopravvivenza. Un padre autoritario e una madre debole sono inadatti a rendere fertile  il terreno su cui cresci affinché le radici possano irrobustirsi e alimentare generose la pianta perché si innalzi armoniosa. Poi a guardare gli altri ti accorgi che il gioco bello da fare non è quello di spingere, ma quello di puntellare e tu quel gioco, per quanto provi , non sei proprio capace a farlo perché non ne conosci le regole. Ti fermi e osservi. Visto da fuori quel gioco fatto tenendosi per mano è complesso, richiede impegno, equilibrio, rinuncia del desiderio di primeggiare. Ma sulle facce di chi lo gioca veramente fino in fondo, lo sforzo condiviso, dipinge sorrisi che illuminano lo sguardo e vorresti imparare. Sei solo nella tua stanza di adolescente, pieno di rabbia. La rabbia è sorda e ha occhi di talpa perciò la notte è  buia lì fuori ma nonostante questo vorresti volare lontano da lì, dai cliché che ti sono stati imposti e che senti sterili e soffocanti, dal disamore altrui che scopri ti sta rendendo, a tua volta, incapace di dare. Ma non ti senti in grado di volare nel buio. Le spalle e il mento si abbassano, il dolore ti culla. E quando finalmente la rabbia si placa senti un leggero prurito sulle scapole, e una nuova consapevolezza: tu sei lucciola. Spicchi il volo e illumini il buio.


AUGURI SUARA







Commenti

  1. Le famiglie che riversano aspettative sui figli, spesso per i loro fallimenti, possono creare mostri, alimentare depressioni, ma anche esaltare un amor proprio, comunque ereditato, e tenuto impolverato su uno scaffale, assieme a libri mai sfogliati..

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  2. L'adolescenza è davvero un passaggio difficile e doloroso, al di là dei luoghi comuni. Si attraversa l'inferno. E un pezzetto di quell'inferno, ti rimane dentro.

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    1. Io non ho avuto un'adolescenza troppo travagliata, ma indubbiamente è così

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  3. davvero, credo che quel non sei tolga le ali a molti

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  4. Sto pensando a quei genitori che nutrono tante speranze, troppe, nei loro figli. E sono le speranze di quello che magari avrebbero voluto fare e non sono stati capaci.

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    1. Ops, non avevo letto il commento di Franco, che dice cose simili.

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    2. Alla fine è quello il punto della situazione

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