Saudade

 


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Adamantino Mello Andrade commerciava in spezie, da generazioni i Mello Andrade viaggiavano in Paesi lontani alla ricerca delle migliori per i loro clienti. Ad un certo punto della sua esistenza quell'eterna caccia al tesoro lo condusse sull'isola di Pemba,  terra emersa dell'oceano Indiano a nord di Zanzibar e lì Adamantino trovò il suo Eldorado: i chiodi di garofano più profumati che avesse mai odorato. Il viaggio per mare di ritorno quasi stordì i marinai, il profumo impregnava il legno delle casse per poi diffondersi per tutta la stiva. L'esportazione di spezie dall'isola verso il Portogallo assunse tali proporzioni e tale divenne la sua familiarità con la popolazione indigena e il prestigio che ne derivò presso i notabili locali, che ad un certo punto si trasformò in una sorta di diplomatico, di console onorario pur non esistendo sull'isola di Pemba né consolato, né tanto meno ambasciata. Era lui che si occupava delle necessità di quei rari portoghesi che venivano a trovarsi in difficoltà in quello sperduto angolo di mondo. Fu così che conobbe Carlota, la sua futura moglie che era la figlia di un medico che, scoprì, era venuto a esercitare sull'isola per scappare ai creditori che in patria rivendicavano il dovuto. Il cerusico aveva infatti il vizio del gioco. E nell'accettare quel disgraziato incarico aveva portato con sé la moglie e i due figli : Alfonsino il piccolo e, appunto, la giovane Carlota. La ragazza, malinconica per natura, laggiù era stata divorata dalla saudade nonostante la gioiosa accoglienza dei locali, una nostalgia struggente della terra natia, della casa, dei cugini, delle amiche la ghermiva fino a toglierle il respiro ma sapendo la disastrosa situazione delle finanze paterne non osava parlarne. La sua mestizia non si sciolse neppure quando Adamantino si dichiarò e i suoi genitori accolsero raggiante la proposta che veniva a sanare molti dei loro problemi, essendo il promesso sposo uno che in affari non sbagliava una transazione. Eppure il fidanzato le era gradito nonostante i temperamenti opposti. Apparve chiaro da subito a chiunque che quel legame funzionava. Vi era negli sguardi dei due promessi sposi una rara complicità e bastava che lui la chiamasse Nostra Signora della Nostalgia, l'epiteto che aveva coniato per lei, che Carlota si apriva in  rari sorrisi che a guardarli bene avevano qualcosa di impudico che faceva arrossire Adamantino, uomo di mondo tutt'altro che inibito. Eppure la volgarità non apparteneva a quella giovane, garbata nei modi e nell'eloquio, distinta nell'incedere.Perfino le lingue più affilate dovettero convenire che probabilmente la malizia stava negli occhi di chi guardava. Adamantino follemente innamorato avrebbe fatto qualsiasi cosa per placare quella sua malinconia, così un giorno si presentò a Carlota con una gabbietta coperta da un drappo e la invitò a scoprirla, dentro la gabbia una scimmietta, più precisamente un cercopiteco verde come le spiegò. Le parve indossare un copricapo, attorno al collo il pelo candido formava una gorgiera e dall'angolo della gabbia la stava guardando con degli occhi malinconici nei quali si specchiò e riconobbe il suo stesso sentimento. Impedì a chiunque di avvicinarsi, di schiamazzare, allontanò Alfonsino troppo irruento per l'eccitazione della novità e, dopo qualche attimo di esitazione, l'animale comprese che di quegli occhi malinconici poteva fidarsi e accettò del cibo da lei. Carlota levò i suoi occhi su Adamantino e gli regalò il più grato e complice dei sorrisi. Lunghi anni durò il matrimonio, lunghi anni il sodalizio tra Nostra Signora della Nostalgia e Saudade - così Carlota aveva chiamato il primate. Se mai vi capitasse di far rotta verso l'isola di Pemba potrete osservare alle pareti del palazzo del governatore tra i ritratti dei benefattori dell'isola quello dei due amici inseparabili e se respirerete profondamente potreste ancora avvertire un sentore di chiodi di garofano. 














Commenti

  1. Bello,bello, da scrittrice del Sudamerica...
    Ah, Sudamerica, Sudamerica, Sudamerica...

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    1. Tu pensa che tutto è nato dal fatto che ho chiesto a Kala che tipo di scimmia fosse, e poi ho dovuto andare a vedere quale fosse l'habitat del cervopiteco verde e poi la storia di quelle zone e siamo arrivati ai portoghesi e così è nata saudade

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  2. Un narrare delicato come una fragranza tra le righe..eppure..😉

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  3. eh… il Sudamerica!!! Saudade a prescindere

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  4. Ormai ne dovresti avere abbastanza per il terzo, ma fatto con sta roba qui che a te Marquez ti fa un baffo.

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    1. Non credo ci sarà un terzo, per come ho fatto i primi due richiedono molto tempo e io ne ho poco, lo inventerei se qualcuno volesse leggerli, ma per come è andato il secondo mi accontento del blog. Comunque grazie mille

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