Incipit: gli anni della leggerezza







La giornata cominciò alle sette meno cinque: la sveglia (sua madre gliel'aveva regalata quando era andata a servizio) si mise a suonare e continuò imperterrita finché Phyllis non la ridusse al silenzio. sul cigolante letto di ferro sopra il suo, Edna gemette e si girò, rannicchiandosi contro la parete; perfino d'estate odiava alzarsi, e d'inverno capitava che Phyllis dovesse strapparle di dosso le lenzuola. si mise seduta, si sciolse la retina e cominciò a togliersi i bigodini. Quel giorno aveva il pomeriggio libero, si sarebbe lavata i capelli.


Elizabeth Jane Howard. Gli anni della leggerezza. Fazi Editore. Traduzione Manuela Francescon


Volete un bel tomone (anzi più di uno) di quelli con un bell'albero genealogico all'inizio del libro, in cui sono segnati perfino i domestici di ogni ramo della famiglia? Volete uno di quei libri che inizi a leggere e non la finiresti più? Volete quelle belle ambientazioni inglesi con casa di città e villa di campagna? Beccatevi la saga dei Cazalet di cui "gli anni della leggerezza" rappresenta il primo capitolo. La Howard sa narrare, sa coinvolgere, sa ambientare. A leggere le note biografiche dell'autrice, si comprende che ha romanzato qualcosa che conosceva bene. I Cazalet, il Generale, la Duchessa , i loro tre figli maschi  e l'unica, amorevole, femmina Rachel, sono ricchi commercianti di legnami e la storia ha inizio a ridosso del secondo conflitto mondiale, quando sono ancora vive le cicatrici fisiche e psicologiche della prima tragica mattanza per alcuni membri della famiglia. I nipoti del capostipite ed i loro cugini sono una nidiata eterogenea dalla primissima infanzia ai tormenti dell'adolescenza. I matrimoni dei figli sono ardenti, spenti, di facciata e sono bene costruiti i caratteri dei singoli. Lo spettro della seconda guerra mondiale serpeggia, cambia il corso delle singole vite e sacrifica l'innocenza dei più piccoli


Commenti

  1. Risposte
    1. Zitta Cincia che mi hai fatto immalinconire

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    2. Ehhhhh
      In libreria ho visto che ha pubblicato un altro, il quarto.
      Ma io zitta, niente ti ho detto

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    3. Divorziare con stile? Già letto!

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    4. Urca! Io mi sono imposta di non leggerlo fino a quando non ho finito la coda degli ultimi acquisti.
      Col risultato che non penso ad altro (letterariamente parlando)

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  2. Me lo segno, ma purtroppo non sono un lettore da libri lunghi, anche se come lo presenti, la bella copertina e l'editore buono ...

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    1. Ma che c'entra la lunghezza Alli , ci sono libri piccini che si fatica a finire e tomoni che si bevono in due sorsate

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