Primavera sui monti
Casera Vescovà |
Quest'anno la neve si è vista col lanternino. Centellinate le sciate di fondo (solo due in un'intera stagione), già quindici giorni fa abbiamo ricominciato a camminare sui monti. Dopo lo scorso autunno e il tristemente famoso Burian di fine ottobre, per salire sulle nostre montagne non basta tenere d'occhio il meteo, ma anche il bollettino di percorribilità dei sentieri sul sito regionale del CAI, perché molti sentieri sono andati distrutti per frane e molti sono inagibili per la grande quantità di alberi schiantati lungo il percorso. La protezione civile, il corpo forestale, il Cai, i volontari molto hanno fatto e continuano a fare, ma l'entità dei danni è tale che è indispensabile aggiornarsi prima di intraprendere qualsiasi gita. Sabato siamo tornati al rifugio Bianchet sopra La Muda. Il percorso fino al rifugio era dato pervio e infatti così era nonostante il solito desolante spettacolo
Siamo arrivati al rifugio e di lì le indicazioni del Cai dicevano percorribile facendo attenzione agli alberi caduti. Così le due ore e mezza di salita previste dal bivio del Bianchet alla Casera Vescovà in una gimcana e salto ad ostacoli si sono dilatate a dismisura, anche perché, scavallato il passo il pianoro verso la casera era innavato e in parte ghiacciato rallentando ulteriormente la marcia. Comunque, come al solito, la grande fatica è stata ampiamente ripagata dallo straordinario spettacolo
La Schiara |
I tempi sono quelli che sono e la montagna, come altri ambienti naturali, ci mostra un lato della situazione in cui ci troviamo. Ma nonostante tutto la montagna rimane sempre bella ma dobbiamo tutti prendere coscienza in modo definitivo della fase in cui ci troviamo
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Bastasse prendere coscienza
EliminaBellissime foto, veramente belle. Come sai, io, soffrendo di vertigine, frequento poco le cime, ma ho ricordi del passato, quando ci andavo, e del cinema (le tue foto mi hanno ricordato Chiamami aquila, il film eco-montanaro di Belushi, che se non hai mai visto ti consiglio).
RispondiEliminap.s.
Nella terza foto, mi sembrava ci fosse il mare ... così a tanto siamo arrivati con gli sconvolgimenti meteo, ho pensato, poi ho guardato meglio e era neve ... allora ho tirato un sospiro.
Quello non è mare, ma nemmeno neve, è il greto del Cordevole visto dall'alto.
EliminaChiamami Aquila manca, provvederò
Resilienza è anche rinunciare agli scarponi da sci per quelli da escursione...
RispondiEliminaAncora una testimonianza palpitante, in tutti i sensi!
Che fatica 1600 mt di dislivello di salita, però lassù......
Eliminae si quest’anno davvero poco bianco anche se la piccola Greta non si è arresa e alla fine ha provato a sciare lo stesso, anche con la nebbia :-)
RispondiEliminaSrmbra ieri che è nata e già scia 😱
EliminaMa sai che quando leggo le tue cronache della montagna, a volte sento il fiato corto e l'aria pungente in gola?! Potere della suggestione e delle tue parole
RispondiEliminaBonatti chi era al mio confronto 😂😂😂😂
EliminaMeraviglioso... Io per il momento sono in stand by per un fastidioso problema ad un ginocchio, ma conto di rifarmi al più presto
RispondiEliminaOh povero ginocchio
Eliminaleggendo le tue cronache mi vien voglia di camminare così ho deciso che stamattina andrò a piedi al bar. Ciao.
RispondiEliminaEccola qui, la cronaca. Ma povere montagne :-(
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