Slicing potatoes

 

Angelo Ruta







C'era una volta una donna che affettava patate, scriveva ideogrammi e alleva a scimmiette urlatrici per amore. Lo faceva in una terra fredda, lontano, lontano nel Nord dove gli inverni sono notti infinite e le  estati non lasciano mai posto alle stelle, nemmeno per vederle cadere a San Lorenzo, giusto per esprimere un desiderio. Una terra sulle rive di un grande fiume che in inverno diventava una distesa di ghiaccio e in primavera ospitava oche non molto affabili con le scimmiette urlatrici. La donna lottava per un mondo più giusto per i suoi figli. No non è corretto: la donna lottava per un mondo più giusto per i figli di tutti. Perché un mondo più giusto per tutti è un mondo più giusto per ognuno, un mondo più bello in cui abitare quindi anche per i suoi figli. A loro insegnava che i posti migliori vanno costruiti con partecipazione, costanza, determinazione; che il futuro è il frutto di un progetto che inizia dentro noi stessi  fin da piccoli e che deve portarci a vederci riflessi negli occhi degli altri, non per vanità ma per empatia. Che avere sguardi strabici , a volte, serve a vedere le cose da altre prospettive e le cose,  a volte, viste guardandole a testa in giù appaiono più chiare e comprensibili. Che se comprendiamo finiremo per non spaventarci più della presenza degli altri. Che sarà più facile fare pezzi di strada insieme come compagni di viaggio che come estranei per il tempo che ci sarà dato da condividere. C'era una volta una donna che affettava patate mentre preparava  progetti di ricerca che servivano a capire meglio come funziona il cervello umano, anche quello dei testoni perché alla fine se una testa funziona male o bene non lo si deve ai neuroni, le cellule di cui è composta, che sono uguali per tutti, ma alla quantità di sinapsi, cioè di connessioni tra i neuroni che creiamo cercando di vedere, sentire, annusare, toccare, sperimentare, parlare per imparare il mondo e chi non conosce e non vuol conoscere si autolimita e spetta agli altri conoscere anche per lui perché non possa nuocere né a sé, né agli altri. C'era una donna che affettava patate, impastava tagliatelle e cuoceva riso per mettere insieme i pezzi di mondo che abitavano il suo cuore e mentre lo faceva indossava un abitino nero e un filo di perle perché potrai affettare patate, studiare il cinese e allevare scimmiette di carattere, ma sempre con classe lo devi fare.







Commenti

  1. e speriamo ce ne siano ancora e tante

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  2. Certo le tue creazioni le sinapsi finiscono per fonderle. Sia per vestito nero e filo di perle, ma il tacco dodici no te prego. Un equilibrato taglio di patata ha bisogno si di eleganza, ma anche stabilità

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    1. Ma conoscendo l'interessato sicuramente più un paio di ballerine che un tacco 12, ma anche 7

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  3. Stupendo. Donne così ce ne sono anche nelle foreste tropicali.

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    1. Probabilmente, ma non ho il piacere di conoscerle 😊

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  4. Era una mamma, ça va sans dire. Era una donna e ogni donna genera vita

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    1. Non tutte le donne generano vita, l'importante è stabilire che ci importa della vita a prescindere che l'abbiamo generata o no

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    2. Non mi riferivo ad una generazione fisica. La mamma più mamma che ho conosciuto non ha mai avuto figli.

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  5. ... e che fortuna immensa, quando ci capitano sulla strada delle Slicing Potatoes!

    Alice ammiratrice

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