La buona notte
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Nei piccoli borghi arriva il momento in cui sono satolli persino gli amanti ingordi e giacciono stremati dalle schermaglie dell'amore. I dolori si prendono una pausa dal loro incessante martellare su corpi e anime. I lattanti placano la fame e l'egocentrico desiderio di attenzioni e, in quel preciso momento, le palpebre pesanti delle madri si abbassano estenuate. Le ansie si assopiscono seppure per poco. Le strade tacciono, le serrande sono tutte abbassate perfino quelle del panettiere che lascia che a lavorare sia il lievito. I cani cessano di latrare all'unisono, solo gli uccelli notturni scandiscono il ritmo del tempo.
Le grandi città quel momento lo hanno smarrito: chiassose, eternamente illuminate, trafficate. Sono luoghi dove ognuno ingoia il suo tempo senza darsi e dare tregua. La condivisione passa altrove, abita i non luoghi, si consuma sulle tastiere.
È in quel preciso momento, che appartiene quindi ormai solo ai paesi, che la notte scende con il suo abbraccio silenzioso e protettivo, accarezza benevola le case. Ridispone le sedie che fuori dagli uscì attendono le confidenze che scandiscono il tempo lento delle vite degli anziani. Lucida di rugiada gli scivoli e le altalene che aspettano l'indomani il vociare dei bambini. Riordina i pensieri spettinati. Regala sogni. Accende lo splendore degli astri che le città hanno smarrito. A volte indossa un cappello di nuvole e allora attende un refolo di vento che glielo sollevi per lasciare il proscenio alla luna: non ha smanie di protagonismo. Ridisegna lo scorrere del flusso vitale che scivola argenteo tra le case e unisce le une alle altre le esistenze degli esseri che nel borgo dimorano. Poi tutto ricomincia.
Le grandi città non lo hanno smarrito, solo lo nascondono di luccichii, in realtà anche a Dubai un vento del deserto giunge ad ogni crepuscolo, coi suoi giochi di sabbia impalpabile, a riflettersi sulle ombre sinuose.
RispondiEliminaMe lo auguro per le grandi città
EliminaMagnifica descrizione. E io mi ritengo fortunato che pur abitando a Milano sembra che abiti in un borgo, anche per il silenzio.
RispondiEliminaE ma tu stai in un posto delle fragole!
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