Gaza è un racconto distopico che nessuno vuole ascoltare, perché non è poi così distopico immaginare destini simili per le nostre comode vite, affacciate a blog e terrazze fiorite. Possiamo pregare però, e non importa per quale dio, perché qualcosa c'è di sicuro. Chiedere senno, se non clemenza. Buon senso, almeno un briciolo.
... e pensare che oggi è l'anniversario del mio matrimonio e dovrei essere felice perché siamo riusciti ad arrivare a 49 anni. Stamattina a colazione ci siamo abbracciati e ci siam chiesti se a Gaza ci sia qualcuno che abbia una anzianità matrimoniale come la nostra, no, nessuno, siamo entrambi convinti che nessuna coppia abbia avuto la fortuna di stare insieme così tanto e invece avrebbero dovuto se nessuno avesse dato quella fetta della loro terra a un altro popolo che si è dimostrato invasore, assassino, torturatore e tanto altro che nessuno in questo scampolo di tempo che è passato dall'ultima terribile guerra sia mai stato. Nessuna ricorrenza potrà essere festeggiata senza un pensiero a quella terra martoriata da dei delinquenti, senza un pensiero a quei bambini che alla fine di una felice corsa han trovato ad aspettarli un proiettile, una scheggia o una pietra che li ha dilaniati. Ciao Amanda non so te ma io ci sto male.
Per anni ho creduto nel l’esistenza di leggi internazionali per i diritti umani, o che le università difendessero la libertà d’espressione dei loro studenti, o che nessun.a leader politico occidentale avrebbe permesso/incoraggiato un genocidio ritrasmesso in diretta. Evidentemente mi sono sbagliata. Gaza è il teatro di continue atrocità: giornalisti bruciati vivi, operatori sanitari uccisi, bambini uccisi, affamati… Sono medico e queste cose mi devastano. Nell’università frequentata da mio figlio (viviamo in Svizzera) studenti protestatari sono stati arrestati, solo per aver manifestato. Un giorno, quando questo sarà finito (quando non ci sarà più un.a palestinese e più nessuno a cui chiedere conti) ciascuno sarà sempre “stato contro” ma nessuno potrà pretendere “non sapevo”.
Gaza è un racconto distopico che nessuno vuole ascoltare, perché non è poi così distopico immaginare destini simili per le nostre comode vite, affacciate a blog e terrazze fiorite. Possiamo pregare però, e non importa per quale dio, perché qualcosa c'è di sicuro. Chiedere senno, se non clemenza. Buon senso, almeno un briciolo.
RispondiEliminaNon smetterò quotidianamente di fare da megafono alle loro voci, non posso tacere
Elimina... e pensare che oggi è l'anniversario del mio matrimonio e dovrei essere felice perché siamo riusciti ad arrivare a 49 anni.
RispondiEliminaStamattina a colazione ci siamo abbracciati e ci siam chiesti se a Gaza ci sia qualcuno che abbia una anzianità matrimoniale come la nostra, no, nessuno, siamo entrambi convinti che nessuna coppia abbia avuto la fortuna di stare insieme così tanto e invece avrebbero dovuto se nessuno avesse dato quella fetta della loro terra a un altro popolo che si è dimostrato invasore, assassino, torturatore e tanto altro che nessuno in questo scampolo di tempo che è passato dall'ultima terribile guerra sia mai stato.
Nessuna ricorrenza potrà essere festeggiata senza un pensiero a quella terra martoriata da dei delinquenti, senza un pensiero a quei bambini che alla fine di una felice corsa han trovato ad aspettarli un proiettile, una scheggia o una pietra che li ha dilaniati.
Ciao Amanda non so te ma io ci sto male.
Io sono devastata, mi sveglio la notte al pensiero delle loro paure, della loro fame, del loro dolore, delle vite spezzate
EliminaPer anni ho creduto nel l’esistenza di leggi internazionali per i diritti umani, o che le università difendessero la libertà d’espressione dei loro studenti, o che nessun.a leader politico occidentale avrebbe permesso/incoraggiato un genocidio ritrasmesso in diretta. Evidentemente mi sono sbagliata. Gaza è il teatro di continue atrocità: giornalisti bruciati vivi, operatori sanitari uccisi, bambini uccisi, affamati… Sono medico e queste cose mi devastano.
RispondiEliminaNell’università frequentata da mio figlio (viviamo in Svizzera) studenti protestatari sono stati arrestati, solo per aver manifestato.
Un giorno, quando questo sarà finito (quando non ci sarà più un.a palestinese e più nessuno a cui chiedere conti) ciascuno sarà sempre “stato contro” ma nessuno potrà pretendere “non sapevo”.
Condivido ogni punto, qualcuno dovrà rendere conto di tale abominio
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