Incontri




Metti un sabato di metà novembre in cima alla montagna, metti un'inconcepibile aria mite per la stagione, sarai mica solo tu l'unica che sente la necessità di stare all'aria aperta e di godertela.
Infatti il sentiero appare stranamente frequentato. Il primo ha l'aria spavalda dell'adolescente, sta scendendo lungo l'erto pendio erboso, si ferma appena ci avvista, fa due rapidi calcoli e decide di venirci incontro, si ferma sul sentiero proprio davanti al 3/4, lo studia, mi studia e poi riparte. Spero che il ragazzo li abbia fatti bene i suoi calcoli, perchè non so se la sua razza sia protetta da quelle parti, ma stamane  prima di lui abbiamo incrociato due cacciatori con i cani , se li ha fatti sono felice che ci abbia considerati amici se è il solito adolescente incosciente non avrà vita lunga temo. In montagna ci si saluta sempre quando ci si incrocia, i cacciatori sono gli unici ai quali proprio non riesco ad augurare buongiorno. Intanto, poichè la madre dell'assassino "per caso" è sempre incinta, inizio a provare ansia ogni volta che sui monti sento colpi di fucile, sai mai che sentendo muovere tra gli alberi ti prendano per un cinghiale e ti lascino secco, secondo come si fa ad augurare buona giornata a chi va in giro ad ammazzare per sport? Come sempre il giovane intraprendente non era che l'apripista, così dietro a lui ne sono spuntati altri tre cui invece non ispiravamo molto e che hanno fatto un giro largo. Giunti in vetta al Grappa ci siamo fermati al rifugio. Al rifugio Bassano che è vicino all'Ossario della prima guerra la fauna è sempre mista. Gruppi di motociclisti, torpedoni di gitanti che fanno il tour dei siti della grande guerra, escusionisti come noi che arrivano alla vetta da uno dei numerosi sentieri che salgono sia dal lato vicentino che da quello trevisano  che da quello bellunese del masiccio, ciclisti. Un giorno, saliti a piedi sul Grappa incontrammo un ciclista, la giornata era gelida anche se era inizio estate, l'uomo appariva un po' rigido sulle gambe, così gli chiesi se era stata dura la salita, quello mi disse "è la terza volta",  stavo per dirgli qualcosa e lui aggiunse un "oggi" che mi bloccò, dissi " come oggi?" e quello serafico "mi sto allenando per la montegrappachallenge di  luglio, la gara prevede che si parta all'alba e che si salga e si scenda sul Grappa per cinque volte in giornata lungo le cinque strade che portano in vetta". Ora per farvi capire la follia sono andata a cercarmi il percorso di quest'anno di quella gara 8159 metri di dislivello per 273 Km e mezzo, quello almeno tre salite quel giorno le aveva fatte e se  le salite sono fatica e sudore,  le discese con quel freddo e solo un antivento mi parevano una follia ancora più grande, ci sono poi le ultimissime specie animali che bazzicano le vette da un po': i primi sono i più prestanti, guardano orologi e cardiofrequenzimetri ogni 2x3, scarpette da running (guai a dire corsa) là dove tu indossi robusti scarponi, corrono là dove tu accorci il passo, portano tute leggere e tecnicissime dove nel 1917 morivano di freddo con le suole di cartone e le pezze di lana ai piedi, non osservano mai il paesaggio perchè per loro conta solo la prestazione. Gli altri vengono giù con la bici da sentieri dove tu fatichi a mettere un piede di fronte all'altro; prevedo un buon sviluppo dell'urologia nei prossimi anni. Io mi appresto alla discesa, cerco gli ultimi raggi di sole prima di scendere nel bosco, un altro camoscio in equilibrio sullo strapiombo incurante di noi guarda una femmina sull'altro versante, forse studia il modo di raggiungerla, poco più avanti scende un'altra famiglia, si voltano a guardaci, forse salutano, sicuramente il cucciolo che chiude il gruppo ci sorride

Commenti

  1. Che bella giornata, e che bell'incontro. A quegli altri no, non gli si augura buona giornata, proprio no.

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  2. c'è sempre vento di guerra in montagna !

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    1. su quelle montagne poi, sempre, nonostante passino i raccoglitori di reperti in continuazione, ancora questa estate mi sono seduta di fianco ad una scheggia di granata

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  3. Infatti anch'io mi chiedo sempre come faccia certa gente a fare certi stracolli fisici senza batter ciglio, almeno all'apparenza. La montagna preferisco viverla
    con più rispetto, cercando di entrare in simbiosi con essa e non considerarla
    solamente un mezzo per compiere imprese impossibili. Se un camoscio attraversa il mio sentiero e si ferma a guardarmi, lo considero sempre un quasi miracolo!


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  4. Ci hai fatto respirare le variegate sensazioni di un'intensa giornata di trekking (...guai a dire escursione), tanto più preziosa in questo novembre cittadino perennemente, austeramente grigio e buio.
    Mi ha molto meravigliato l'intrapredenza del giovanotto con i cornini: nei miei non frequenti incontri passati con gli splendidi, agilissimi camosci, li ho sempre trovati estremamente guardinghi.
    Salutone.

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  5. Dimenticavo: chi concepisce una gara ciclistica con oltre ottomila metri di dislivello andrebbe sottoposto immediatamente a trattamento sanitario obbligatorio, prima che faccia altri danni.

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    1. guarda se ci resta secco sul colpo è selezione naturale, se invece gli parte un embolo o un trombo e poi resta invalido a vita non mi sta mica tanto bene

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    2. No, carissima, il ciclista mi fa solo pena, è l'ideatore di quella gara che secondo me andrebbe internato!

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  6. i miei zii che abitano a Bassano hanno la fortuna di avere una specie di baita di pietra in Cima Grappa costruita dal nonno tanti anni fa. Domenica stavano scendendo e mi hanno raccontato che subito dopo un tornante hanno visto dallo specchietto retrovisore un cervo con il piccolo che attraversavano e scomparivano nel bosco...invidio questi vostri incontri! vorrei che Rocky socializzasse con specie diverse!! ( con i cavalli va già d'accordo) :-))

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    1. sul Grappa si incontra davvero di tutto: a parte le volpi di sera, i caprioli e i camosci, il 3/4 salendo dal versante bellunese lo scorso anno incontrò i mufloni

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  7. Io all'Ossario ci sono arrivata in auto, e già così mi sembrava faticoso.
    Però non ho incontrato i camosci.
    Neanche i cacciatori, che avrei potuto asfaltare, però!

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