L'ingrediente segreto

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Le donne della famiglia O'Donnovan avevano capelli rossi e indomabili come il vento delle loro terre, pelle così chiara che nelle notti senza luna risplendeva, costellazioni di efelidi sul naso, occhi che variavano dal grigio al verde, cangianti come il mare sotto le falesie prima della tempesta, sorrisi che si aprivano e si chiudevano con la velocità con cui lo facevano i cieli sopra le loro teste. La nonna si chiamava Rois, la madre Deirdre, le 
figlie  Catriona, Una e Fiona. Inutile dire che c'erano poi in famiglia una sfilza di Paddy, Connor, Finn, ma questa non è la loro storia e perciò  non ne parleremo; vi basti ricordare che nella cattolicissima Irlanda in ogni famiglia si contavano bambini come si contavano le pinte di birra consumate su un singolo tavolo alla chiusura del Pub. Erano tempi duri quelli, tempi in cui sfamare tante bocche era un'impresa a cui però le donne di casa O'Donnovan si dedicavano con passione. Conoscevano  mille e più modi di cucinare cavoli, patate e verze perché lo stufato e l'agnello erano il lusso delle feste. Qualche volta Connor, il figlio maggiore, che era pescatore, riusciva a tenere qualcosa per la famiglia se le reti erano state particolarmente generose. Quando le donne di casa O'Donnovan cucinavano la loro famosa zuppa di pesce si diceva che il solo profumo fosse in grado di sfamare tutte le famiglie della via. Le piccole di casa erano state istruite a riconoscere le erbe spontanee commestibili e a loro spettava la raccolta di farinello e sedanina che si andavano accumulando nei loro cestini. Cipolle, scalogni, patate e cavoli crescevano nell'orto che Catriona coltivava insieme a Rois. Non v'era ora del giorno in cui il pentolone non sobbollisse nel camino. Ma il vero segreto della cucina delle O'Donnovan erano le spezie, non è noto come la scatola che le conteneva fosse giunta in quella cucina. Grandi leggende sono state riportate di generazione in generazione riguardo scambi tra marinai al porto di Dublino; alcuni dicono che il trisavolo degli O'Donnovan si fosse imbarcato si una nave inglese diretta nelle Indie, fatto sta che qualunque fosse stata la via presa dalla preziosa scatola veniva sempre rifornita e che la spezia più appropriata finiva immancabilmente coll'impreziosire il piatto del giorno. Al momento dell'assaggio Deirdre immergeva  nel pentolone il mestolo, soffiava e dietro di lei l'intero gineceo radunato attendeva con ansia che sul suo viso si aprisse un suo sorriso entusiasta che immediatamente si diffondeva a tutte loro: la cena poteva essere servita.




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