Oltre il sogno


Alessandro Denci Niccolai




Argentario, fine settembre, Caponegro sta per entrare nel solito bar.
È un uomo abitudinario il commissario Ruben Caponegro: stessa spiaggia,  rigorosamente fuori stagione, quando il lavoro al Mandrione lo consente, stesso bar da anni, stessa colazione. Alla porta del bar giunge contemporaneamente a un uomo che ha già notato sulla spiaggia nei giorni precedenti: mezza età, un pizzo abbastanza curato, mai in costume, un libro da leggere, solitario, silenzioso tranne qualche saluto alla fauna locale familiare anche allo stesso Caponegro. Gli cede il passo, quindi quello arriva prima di lui al banco a ordinare. Nella vetrinetta delle brioches resta un ultimo cornetto senza zucchero a velo. L'uomo afferra una salvietta, alza il coperchio della teca e sceglie proprio quell'ultimo prezioso esemplare. Sul viso di Caponegro, alle spalle dell'uomo, il sorriso si spegne, leva gli occhi al cielo e "smadonnando" silenziosamente pensa a quanto poco basti a rovinare una giornata partita con i migliori presupposti. Non tollera l'idea di cambiare bar perché da anni sa che quello fa il miglior caffè di tutto l'Argentario, ma non sopporta neppure l'idea di mangiare un cornetto il cui zucchero a velo si spargerà appiccicoso ovunque. Opta per la seconda fastidiosissima ipotesi. Poi, bevuto il caffè, che un po' lo riconcilia con la giornata si ferma a dare un'occhiata alla Gazzetta, l'uomo invece finita la colazione saluta ed esce. Caponegro lo vede nuovamente più tardi sulla spiaggia ormai svuotata del carico dei turisti, anche lui sembra avere familiarità con quei luoghi, lo osserva da lontano: legge, sembra godersi il tepore e la lieve brezza poi prende appunti e la cosa lo incuriosisce, così, quando quello si alza a fare due passi verso la riva, Caponegro inizia a passeggiare in direzione della sdraio dell'uomo e quando giunge nei pressi di quella  si china sul blocco lasciato sulla sedia e legge: " Caponegro incuriosito si alzò e iniziò a camminare verso la riva". Sudato e con il fiato corto Caponegro si sveglia di soprassalto. Camilla gli sta posando una mano sul braccio:«Ruben te l'ho detto mille volte di non esagerare con la peperonata la sera» dice sorridendo sorniona «Dai vieni qui, era solo un brutto sogno».
Caponegro guarda la sveglia, le cinque e venti, riprendere sonno prima della sveglia non sarà facile, per un attimo pensando al sogno si immagina dentro al The Truman Show, abbraccia Camilla e pensa che finché riesce a farlo nulla può essere più reale di così



AUGURI HOBBS

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