Rouge

Dunque la Signora in questione è stata condannata, non sappiamo ancora per quale peccato, al lavoro eterno. Ogni volta che le fanno annusare la pensione, poi magicamente la spostano avanti, quasi si trattasse di un miraggio. E credetemi ha lavorato eccome, e credetemi più passa il tempo e più sembra una dannata del lavoro. Dall'alba al tramonto abbandona l'amato tacco 10 per indossare un paio di zoccoletti e la tutina bianca e sgambetta come un generale su e giù per accettazioni, sale d'attesa per rincuorare le truppe affrante dei pazienti che tendono ad ammutinarsi avendo smarrito la pazienza, nell'attesa che l'Adolfina, sua capa, si decida a scendere per visitarli. A sopportare l'Adolfina ci riesce solo lei. Ogni volta che si tenta di far ruotare il personale infermieristico in quell'ambulatorio, ci sono estrazioni di pagliuzze stile rastrellamento o mission impossible e quando al fine sembrerebbe che un'altra disgraziata fosse destinata come vittima dell'Adolfina, quella resiste due mesi o poco più e poi cade morta, sotto tortura, e quindi la nostra è costretta a tornare. La verità è che nei momenti di estremo pericolo estrae un bel paio di artigli, da vera pantera e rimette in carreggiata l'Adolfina fino a successivo scleramento della stessa. La faranno santa subito il giorno stesso del pensionamento. Intanto un altro anno è compiuto e ce la teniamo così, labbra rosse, lingua sciolta. Aspettando di poterla riabbracciare presto

Auguri Mariangela