Elogio di una donna speciale
Irene è una mia amica, esattamente come voi.
E lo è diventata tramite le pagine di un blog, esattamente come voi.
Prima leggevo le sue parole su una pagina di carta, e quello che leggevo mi piaceva, mi sembrava saggio e quindi autorevole e al tempo stesso intimo e confidenziale.
Così quando ha aperto il blog sono andata a vedere se quello che leggevo sulla carta le somigliava, e ci ho trovato molto di più.
Irene di professione spalanca finestre, le apre sul presente ed invita ad osservare, a non limitarsi a visioni superficiali, ti permettere di cogliere particolari che volutamente o inconsciamente ignoravi;
le spalanca sull'anima e ti tiene per mano e ti sorregge, anche quando ti sembra che si aprano su un vuoto che tenta di trascinarti in basso; le spalanca sul futuro e ti insegna ad avere prospettive lontane; ma soprattutto le apre sul passato ed insegna che bisogna imparare ad accettare ed avere cura di ciò che siamo stati perché solo dal rispetto di noi stessi si può partire per nuovi lidi.
Irene si occupa di famiglie in crisi: a volte , quando è possibile, fa apprendere loro l'arte dello Kintsugi, insegna a saldare con oro i cocci rotti a dare loro una nuova dignità ed un nuovo splendore; a volte, quando non si può riparare più nulla, cerca con loro di ritrovare il rispetto per le scelte fatte in passato e sposta materassi in modo che in caduta non si facciano del male.
Irene ama i bambini: non uomini e donne in miniatura, ma esseri in mutazione, in divenire, ai quali abbracci, sostegno e paletti saldi, forniscono ali con cui spiccare il volo.
Ieri mattina nella newsletter di blogger ho trovato questo suo post e sono corsa a leggerlo perché da un po' avevano tagliato la sua pagina sul giornale (uno dei motivi per cui ho smesso di leggerlo) e perché non compariva nessun nuovo post sul blog, e il dolore di questo luglio infame che continua a ghermirmi è ritornato.
Il corpo di Irene ha perso la sua battaglia contro una malattia che ignoravo, Irene ha vinto la sua battaglia di dignità, consapevole che se si vuole gustare a pieno la vita è necessario assaporarla tutta fino all'ultimo doloroso e amarissimo boccone.
A Caterina, la sua adoratissima figlia e quanti l'hanno amata , va il mio abbraccio, a me il rammarico di non aver potuto, come ci eravamo promesse, incontrarci davvero e chiacchierare davanti ad un bicchiere di rosso.
Il tuo sorriso e il tuo segno di amore per gli uomini e il mondo volano alti, Irene
Irene era speciale. La seguivo da molti anni sul blog. A volte intervenivo, altre me ne stavo in silenzio a riflettere. In qualche occasione le ho scritto privatamente e lei mi ha risposto. L'ultima mail l'avevo inviata un paio di settimane fa ma era seguito il silenzio. E ieri ho capito perché. Era acuta, profonda, in qualche occasione l'avevo rimproverata di essere eccessivamente "severa" pur nella sua umanità e generosità. Era capace però sempre di entrarti dentro, sollevare dubbi, svegliarti e scuoterti. Non era mai banale, mai retorica. Correvo a leggerla sapendo che le sue parole portavano frutti. Mi mancherà.
RispondiEliminaSilvia
Grazie Silvia
EliminaNon la conoscevo, ma da come la descrivi e da quel poco che ho letto era una persona da seguire. Il suo saluto mi ha ricordato quello di Terzani.
RispondiEliminaNon la conoscevo, grazie Amanda. Che tristezza, però.
RispondiEliminaMi rendo conto che non conosco tante cose e non ho incontrato persone che vorrei avere incrociato.
RispondiEliminaE' un'estate triste,questa, piena di addii e di dolore, ovunque, intorno.
zena
Ne ho letto ieri la notizia ma non la conoscevo.
RispondiEliminaQuesti sono brutti post... che si spera di non dover mai leggere.
Francesca
Proprio oggi, leggere di questa persona che non conosco, sul tuo blog, mi colpisce in profondità. Sicuramente la sua straordinaria umanità ha lasciato tracce. un abbraccio
RispondiEliminaBellissime parole per ricordarla. Non ho mai avuto il privilegio di conoscere la dottoressa Irene, ma mi dicevo: 'Se mai avrò bisogno di un terapeuta, mi rivolgerò a lei talmente è speciale il suo modo di andare oltre tutto ciò che è convenzionale, leggendo sfumature delle persone e dell'esistenza che altri non leggerebbero.' Ora non potrà più capitare. È retorico dire che se ne vanno sempre i migliori, ma lei era davvero unica. Le sue parole su Vanity Fair toccavano i tasti giusti. Anche quando non si rivolgevano a te. Mi dispiace anche apprendere che la sua rubrica era stata tagliata per volere altrui. Assurdo. Già perdere lo spazio di Mina (che lasciò di sua volontà) ha tolto qualcosa al giornale, ma eliminare una rubrica speciale come quella di Irene è inconcepibile. Ma quello che lei ha seminato, resterà.
RispondiEliminagrazie, Amanda: tutto quell'affetto e quella riconoscenza aiutano a sopportare la solitudine di questi giorni.
RispondiEliminase vorrai, quel bicchiere ce lo potremo bere "alla sua salute" tu, caterina e io.
intanto, giovedì prossimo, 28 luglio, la saluteremo in allegria a milano, nella casa dei diritti in via de amicis 10.
appuntamento alle 18, con tutti quelli che vorranno esserci
purtroppo non potrò esserci, ma il mio cuore sarà con voi
EliminaNon la conoscevo e mi sento inadeguata a scrivere qualsiasi parola dopo le tue, intense e sincere.
RispondiEliminaAnche io la leggevo su vanity fair quando aveva ancora un senso leggere vanity fair, ma non leggevo il suo blog e non avevo avuto modo di accorgermi di questo triste aggiornamento. Uff.
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