Di monti, di vento, di colore
Dalla cima del Vermoi 2929 mt |
Di questi giorni rubati sui monti che resterà?
La croce che, enorme, inganna l'occhio di chi sale e sembra sempre a portata di mano ma si sposta inesorabilmente più avanti e più in alto e il vento rabbioso che gratta la pelle del viso, fa lacrimare gli occhi, gela le mani che trovano, grate, un paio di guanti dimenticati in fondo allo zaino dal più mite inverno che mai li aveva richiesti; ma poi quel vento rabbioso si fa perdonare perché regala mondi infiniti, una volta raggiunta la vetta, mondi in cui perdurano ghiacci e nevi seppur allo stremo della loro candida e cristallina resistenza, mondi lontani ma a portata di mano che fanno pensare alla bellezza ed alla perfezione, che fanno pensare che, chi apre il suo cuore a tanta meraviglia, con lo stesso stupore dell'infanzia non potrà mai nuocere, perchè ha compreso l'ordine delle cose e il rispetto che c'è alla base di tanta perfezione, e il senso di gratitudine per averne fatto parte per l'attimo in cui in cui si è manifestata.
Un bosco di abeti bianchi, non la fitta foresta del lupo che aspetta Cappuccetto Rosso, ma un bosco magico di tronchi argentei, muschi verdi e radure di prezioso smeraldo in cui la luce dorata del sole, che va calando, filtra e, guardando verso l'alto le chiome rade ed eleganti, stondate, di questi giganti secolari, la danza illuminata di pulviscolo e insetti, come una pioggia di luce, come un planetario diurno in cui posare lo sguardo per cercare di identificare il nome di immaginarie costellazioni.
I profumi delle resine al sole, quello delle erbe e quello selvatico di caprioli che danzano poco davanti a te, aprendoti la via del ritorno
Foto e descrizione molto belle, ti pare di essere lì, e pure io, che soffro sempre più di vertigini, sembro stare a mio agio.
RispondiEliminasai che ti ho pensato? questo giro proprio non sarebbe andato bene per il povero vertiginoso Alli :D
EliminaChe bella la montagna. Peccato che io a camminare sono una chiavica e posso fare solo i sentieri più facili.
RispondiEliminadiciamo che più che difficile era lungo lungo: 4 ore e 50 di salita il primo, quasi 3 il secondo, ma il secondo avresti potuto farlo benissimo anche tu partendo da più in alto perché con l'auto si riusciva a raggiungere una quota che avrebbe ridotto ad un'ora circa la durata del percorso con un dislivello elementare
EliminaEcco, quei profumi, mi pare proprio di sentirli!
RispondiEliminaperfino il "selvaticone" delle bestie pare buono lassù
EliminaBuon post ferragosto e tante altre...poesie di questo tipo, Amanda.
RispondiEliminaecco io che sono bloccata a casa in attesa di questa cicogna, che forse non è d'accordo sul fatto che io diventi nonna, mi accontento di "camminare" accanto a te attraverso i tuoi racconti
RispondiElimina