Incipit: la vita felice
Nell'agosto del 1978, l'estate in cui incontrai Anna Trabuio, mio padre portò nei boschi una ragazza.
Si era fermato col furgone sul ciglio della strada, prima del tramonto, le aveva chiesto dove stesse andando, le aveva detto di salire.
Lei accettò il passaggio perché lo conosceva.
Lo videro viaggiare a fari spenti in direzione del paese, ma poi lasciò la strada, prese un sentiero ripido e sconnesso e la costrinse a scendere, la trascinò con sé.
Elena Varvello. La vita felice. Einaudi
Elia ha sedici anni nel 1978, sta crescendo. E' consapevole che la vita della sua famiglia è alla deriva. Il padre è rimasto disoccupato per la chiusura della fabbrica dove ha sempre lavorato e si è perso; di questo Elia è certo; la madre di Elia, che quell'uomo ama sopra ogni evidenza, è certa che con l'amore riuscirà a ritrovarlo. Ma ha paura, paura di dove e come quell'uomo, che credeva di conoscere, si sia perso.
I suoi segreti e tutte le speranze e le paure, il posto in cui l'amore la teneva: mia madre era una donna complicata, sebbene allora avessi la sensazione che fosse piatta e trasparente
Elia trova l'amore imbattendosi in un'amicizia e neppure quello è proprio come e dove si sarebbe aspettato.
Elena Varvello costruisce un romanzo di formazione attorno ad un noir ed il risultato è sorprendentemente lucido, toccante, trascinante. Non vi racconterò di più per non svelare troppo. Leggetelo, ne vale la pena
Grazie Amanda, come sempre ottimi consigli :-)
RispondiEliminaMagari tu l'hai conosciuta alla scuola Holden
EliminaGrazie sei una lettrice formidabile, e mi piacciono i libri ambientati negli anni '70.
RispondiEliminaquesto è molto bello, e siccome ti piacciono i noir dovrebbe piacerti
Elimina