Respiro di poesia

Sarolta Szulyovszky


L'uomo aveva gambe robuste e tornite, le mani erano un po' tozze e col tempo aveva perso qualche piuma, ma questo non lo rendeva meno affascinante. Aveva spalle ampie tra le quali addormentarsi al ritmo del suo respiro che era quello di una poesia, in quel respiro ci si poteva smarrire. La donna era una vecchia bambina - badate non una bambina vecchia- una bambina vecchia non avrebbe saputo che farsene di un respiro dal ritmo poetico, mentre una vecchia bambina ci viaggiava sopra come su un tappeto magico. L'uomo un giorno la prese per mano e le disse: "Posso farti volare". La vecchia bambina non aspettava altro che qualcuno la facesse volare ed andò con lui. L'uomo prese della carta di riso e forgiò due ali  e le allacciò con due fiocchi di organza ai polsi ed alle caviglie della vecchia bambina, poi le legò all'alluce del piede destro una bava d'angelo e tenne l'altra estremità  arrotolata in un rocchetto tra le sue mani un po' tozze ma non prive di grazia, baciò la vecchia bambina, la abbracciò, poi le si mise alle spalle e soffiò col suo respiro che aveva il ritmo di una poesia e la donna iniziò a librarsi in volo. Da principio la vecchia bambina si trovò a volare tra due rondini pazze che la salutarono festose, vide i colori della primavera e se ne inebriò, poi salì sospinta da una corrente ascensionale e vide dall'alto il mare e lo scintillio delle onde che si frangevano e si increspavano al vento, poi salì a bordo del sogno di un bambino e tutto le sembrò essere chiaro e semplice.
A volte sentiva tirare l'alluce del piede e guardava in giù: lontano lontano vedeva brillare al sole le poche piume dell'uomo dal respiro di poesia ed era certa di scorgene l'accenno di un sorriso e a quel punto volava sicura e felice poiché saperlo lì alla fine di quella bava d'angelo che sorrideva del suo volo la faceva stare bene e le dava la forza di continuare le sue esplorazioni. Poi si rese conto di non avvertire da qualche tempo più nessuna trazione all'alluce, guardò il suo piede e si accorse che la bava era stata tagliata. La vecchia bambina si spaventò e perse quota, scese in picchiata e quando ormai temeva di cadere fu salvata dalle fronde di un albero. Scese allora a terra e cominciò a cercare qualcuno che le sapesse dire dove si trovava e come tornare dall'uomo dal respiro di poesia. Giunse finalmente al luogo da cui aveva preso il volo, ma dell'uomo nessuna traccia. Un bel giorno le fu recapitata una lettera che diceva: "Ho visto che sapevi volare da sola, io mi ero stancato di reggere il filo". La vecchia bambina non si dava pace che l'uomo non avesse compreso che solo saperlo lì sotto poteva farla volare e che era il filo che li legava che la faceva librare leggera. Lasciò sempre un lume alla porta nella speranza di potersi addormentare ancora una volta al ritmo di un respiro di poesia ed in esso tornare a smarrirsi.

Commenti

  1. Ci sono fili che regalano la libertà del volo e che, quando si spezzano, tolgono la gioia non solo della libertà ma del volo stesso. Devono essere di bava d'angelo, però, quella di cui si ricopre l'oro, per pudore....

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  2. Tutti avremmo bisogno dell'uomo dal respiro di poesia ma, in mancanza di un tale privilegio, dobbiamo essere coraggiose e partire per il nostro volo, imparando ad assaporare quel che sapremo scorgere durante le nostre esplorazioni.

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    1. Partire da se stessi e imparare a bastarsi per poi scoprire il mondo e dare il meglio agli altri vale per tutti

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  3. La poesia rende liberi e allo stesso tempo ti fa smarrire completamente all'interno di mondi che non conoscevi.
    La poesia è la vita.
    un abbraccio
    Daniel

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  4. Un racconto dal respiro di poesia.
    Ho attaccato una bava d'angelo allo schermo del computer...

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  5. Brava,
    è poi vero che basta una bava d'angelo per farti star lì,
    non ci fosse quella sarei volato via.
    Adesso, mentre scrivo, penso che forse non c'è
    ma son io che mi son convinto che ci sia.
    Quando leggo queste tue cose ho sempre pensieri
    ai quali non riesco a star dietro.
    Ogni tanto ho bisogno di ferie, le tue, sennò penso troppo.
    Ciao.

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