Il mostro delle montagne
Simone Rea |
Questa è la storia di un mostro gentile. Ma come, direte voi, i mostri non sono gentili. Ma state a sentire e capirete: quando era bambino il mostro era solo perché gli altri bambini avevano paura di lui, non che fosse particolarmente brutto o deforme, solo era silenzioso e non sapeva stare con gli altri. Questo lo rendeva diverso, iniziarono ad attribuirgli azioni e pensieri che non gli appartenevano e finì lui stesso per farsi paura guardandosi allo specchio. Il mostro crebbe e sapendosi tale, ed essendo gentile di animo, si trasferì a vivere sui monti, ma anche questo alla gente non andava bene, serviva un mostro in città di cui avere paura. Così, seguendo d'istinto la sua innata gentilezza, il mostro decise che sarebbe comparso ad una determinata ora su una montagna diversa, perché la gente avesse sempre di che spaventarsi. Ancora oggi se ti trovi a passeggiare al tramonto sui monti, guarda ad est, dove la notte già ghermisce la volta celeste, se avrai fortuna lo vedrai, mostrati spaventato, regala un sorriso a quel mostro gentile
Questa storia nasce su instagram, Simone Rea, ha creato oggi in diretta il suo Monster of Mountain che mi è piaciuto moltissimo. Così, come avvenne per la ragazza tulipano, gli ho detto che meritava una storia e lui mi ha risposto: prova. Ed eccoci qui
Spesso, anche dietro ai nostri aspetti più mostruosi, alberga un po' di gentilezza. Nel tuo caso, di mostruoso ci sono solo le tue doti narrative e psicologiche.
RispondiEliminaOh tu mi fai arrossire
Eliminaperché mi vien da piangere?
RispondiEliminaforse perché mi sento un po’ mostro anche io.
forse perché la mostruosità è negli occhi di chi la guarda?
se dovessi incontrarlo lo
prenderei per le mani e ci spaventeremmo a vicenda.
La mostruosità è sicuramente negli occhi di chi la guarda, ma che mostro dovresti essere tu che stai a pennello in mezzo alla gente, arrivi come la migliore contastorie tutti ti ascoltano e quando parli dei tuoi dolori a tutti viene voglia di abbracciarti
EliminaQuando s'ha in odio qualcuno anche le più belle gentilezze si scambiano per mostruosità
RispondiEliminaed è così che nei racconti della gente si può cogliere l'odio per il diverso o il far diventare diverso qualcuno per odiarlo meglio e in compagnia (proprio quello che hai fatto te col tuo mostro).
Per finire: a me i mostri mi piacciono, ce n'ho uno dentro che mi tengo ben stretto e spesso m'aiuta anche. Ciao.
Ogni tanto quel tuo mostro fa capolino 😉
Eliminaè cosi vero ciò che hai scritto Massimo. Così vero e toccante (almeno per me) che il mostro finisce credersi tale, come racconta Amanda.
EliminaChi affronta il rischio educativo e fallisce crea piccoli mostri.
RispondiEliminaSon grossi rischi
Elimina"... siamo solo noi mostri" (Blob - fluido mortale, o Blog?).
RispondiEliminaSì! Buon 2019 dall'orto alla palude! ;)
EliminaHo letto con grande interesse.
RispondiEliminaChe bella la foto che hai messo in testa al blog. Per quanto riguarda l'odio Gandhi sosteneva che "Occhio per occhio e il mondo diventa cieco".
RispondiEliminaAuguri buon anno. Ci ri-leggiamo la prossima settimana
Auguri anche a te! La foto è una di quelle degli sfondi di blogger. E Ghandi era Ghandi per qualcosa
EliminaMolto attuale, giacché - purtroppo - siamo in un'epoca che crea mostri ad arte. Anzi, lasciamo stare l'Arte, (che potrebbe offendersi), diciamo che è un'epoca che li crea spropositatamente a proposito.
RispondiEliminaConcordo su tutta la linea
EliminaCiao Amandina! Buon anno!
RispondiEliminaBuon anno Silviulin
EliminaÈ vero che la mostruosità sta negli occhi di chi guarda, ma è vero pure che a volte si nasconde sotto splendide spoglie...Brava Amanda, personalmente mi auguro un altro anno (anche) di parole tue :)
RispondiEliminaAh, e auguro un anno bello bello anche a te!
Grazie Cri, a te un anno di cose belle da condividere
Eliminaè bellissimo come è nata questa storia! grazie!
RispondiEliminaGrazie a te Daniel
Eliminae come sempre è una bellissima storia, grazie grazie
RispondiEliminaA te Ernest di averla letta
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