E Gigi volse lo sguardo


  • Francesca_mix





E Gigi volse lo sguardo e lo sguardo annegò e si perse e anche il cuore perse un colpo, poi prese il ritmo che aveva la prima volta che i polmoni avevano fatto conoscenza con l'aria e pensò che forse venire al mondo era così: un salto in una dimensione sconosciuta e piena di stimoli. La misura del "troppo" era lì di fronte ai suoi occhi che non sapevano contenerla. E ricordò la prima volta che tra le mani aveva avuto un libro che descriveva quello che ora si apriva di fronte a lui e la certezza che ci sono cose della natura che ci parlano del divino, che sono il divino e che quindi vanno avvicinate con la dovuta devozione. E Gigi volse lo sguardo su quello per cui aveva risparmiato per una vita intera perché guardando per la prima volta la foto di quel luogo sconosciuto e completamente diverso da qualsiasi paesaggio fosse stato in grado di immaginare, aveva deciso che lui lì ci sarebbe andato. E Gigi volse lo sguardo e c'era così tanta luce  e così tanta armonia tra quelle cattedrali naturali che sprofondò in se stesso e viaggiò per ogni singolo istante della sua vita e ritrovò il suo stupore bambino, il volto segnato di suo padre, il profumi dei piatti che amava, annidati tra i capelli di sua madre quando, ormai adulto, si chinava per baciarla, trovò il sapore del primo bacio che aveva dato e ogni singola piega del corpo di sua moglie quando i loro corpi aderivano nel sonno, e il calore enorme emanato dal corpo minuscolo di suo figlio quando glielo posarono per la prima volta tra le braccia inesperte che lo aveva marchiato indelebilmente. E Gigi volse lo sguardo e pensò che qualsiasi ritmo avesse preso il suo cuore da allora, lui aveva conosciuto la grazia

Commenti

  1. E' questo l'excessus mentis: quando la meraviglia di ciò che vediamo è così immensa che ci pare di non riuscire a contenerla. Trabocca, eccede, perché supera la nostra misura. E allora rispondiamo con l'interezza del nostro io, che si affolla: presente passato spazi ricordi si sciolgono in una dolcezza liquida... Grazie Amanda. Leopardi lo chiamava Infinito.

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    1. Amanda di sicuro non è Leopardi e lo chiama "troppo" 😁

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  2. Le emozioni non hanno graduatorie, solo corrispondenze ;)

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  3. "il suo stupore bambino, il volto segnato di suo padre, il profumi dei piatti che amava, annidati tra i capelli di sua madre quando, ormai adulto, si chinava per baciarla” mi capita spesso ultimamente di ripensare a tutto ciò, a quello stupore e a quei profumi, spero si possano continuare a ricordare nel tempo

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    1. La memoria deve essere esercitata, e tu lo fai, so che lo fai

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  4. La felicità è fatta di queste cose. Possono essere diverse per ognuno di noi, ma ognuno può trovarle e riconoscerne le valenze, così da raggiungere il personale stato di grazia.
    Questo racconto può aiutare coloro che ancora non hanno trovato le loro.-

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  5. E,... con molta fatica tecnica, sono riuscita a copiarlo sul mio blog. Ah l’età, perdo colpi e... memoria.
    P.s. Ho saputo che Gigi ha 81 anni, come ti avevo detto sono negata a dare l’età alle persone ma c’è da dire che secondo me li porta benissimo.

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