Insostenibile verità


Alessandro Denci Niccolai 





La grafia di quelle poche righe era inequivocabilmente quella di Roberta: minuta e precisa come lei. La data riportata: quella del giorno maledetto, l'ora: di poco precedente a quella che il medico legale aveva stabilito per la sua morte. Roberta era la ragazza di mio figlio, certo c'era aria di crisi tra loro, ma quando giunse a casa la telefonata, quella telefonata, lo avevo visto disintegrarsi sotto ai miei occhi. Io e suo padre avevamo dovuto soccorrerlo. La mattina dopo era stato convocato in Questura, gli era stato consigliato di presentarsi con un avvocato. Di lì era iniziata la parabola discendente del teatro della nostra vita familiare. In suo padre, con il passare dei mesi, si era insinuato un dubbio che non potevo tollerare, mia madre invece lo sosteneva  con inossidabile certezza. Io non ero altrettanto granitica, odiavo l'uomo che amavo per aver dato sostanza al dubbio e mia madre perché non ero  altrettanto risoluta . Passò il primo grado di giudizio con l'assoluzione, non c'erano prove di un loro ultimo appuntamento. Padre e figlio non si guardavano più e mio marito se ne andò di casa. Spesi tutti i miei soldi per garantire la migliore difesa in appello. Fiera ma minata, adesso so da cosa, si è spenta mia madre. E ora che per pagare la libertà di mio figlio sto vendendo a pezzi la mia vita, ho tra le mani la certezza che lei sapeva e che per lui è stata in grado di fare ciò che forse io non saprò fare: nascondere la verità. 

Commenti

  1. Non mi riesce di dare torti a destra e sinistra, in quella famiglia ormai distrutta ciascuno ha ragione di aver fatto quel che ha fatto (ovviamente escluso il figlio) Il padre non ha avuto la forza di stare insieme agli altri (se uno la forza non ce l'ha mica gliela puoi vendere) la nonna sapeva e aspettava che fosse il nipote a dire la verità tacendo per sempre e la madre ...oh è madre .

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    1. Sai che questa volta la tua analisi mi piace proprio?

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    2. Pretendere la verità dal figlio? Potrebbe risolvere? Risolvere cosa poi..

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    3. Risolvere non risolverebbe nulla, ma forse un'assunzione di responsabilità potrebbe ridisegnare i rapporti tra loro

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  2. La grafia di quelle poche righe era inequivocabilmente quella di Roberta
    Ma cosa c'era poi scritto?

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    1. C'è scritto: la data è l'ora dell'appuntamento, l'ultimo fatale, come spesso succede in caso di femminicidio

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    2. Immaginavo fosse una lettera o qualcosa di simile con data e ora. Effettivamente mettere l'ora in una lettera è del tutto inusuale.

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    3. Un po' è dovuto al fatto che ho deciso di postare il mio brano che in un gioco narrativo faceva seguito al brano di un altro che parlava di questa donna che a casa di sua madre, defunta, trova nella tasca di un suo cappotto un biglietto che le fa capire una verità su suo figlio

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  3. Il dubbio. Quando si insinua in profondità, per quanto sia sottile e impercettibile all'inizio. ... saprà crescere dentro di te. un abbraccio

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  4. sono ferite che non riesco nemmeno ad immaginare

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