Il volo dell'airone

Kalaillustration 






Fu quel di che verso sera

nella tarda primavera

sulla riva di uno stagno

mentre si faceva il bagno

si fermò ad ammirare

uno splendido esemplare

di airone cinerino

e non era che un bambino,

ma decise di imparare

il suo volo a imitare.

Prese piume, foglie e steli

e ci aggiunse pur dei veli

che rubò alla sua mamma

"Se lo scopre, scoppia un dramma"

proprio all'abito da sposa

"Non si fa sai questa cosa!"

Taglia e cuce tutto in fretta

e ci aggiunge una spilletta.

Poi si guarda nello specchio

Soddisfatto sai parecchio.

Corre allora a più non posso

quasi cade dentro al fosso.

Ecco agita le braccia,

e ricade giù di faccia.

Ci riprova un'altra volta

forse siamo a una svolta.

Proprio ora spicca il volo

ma ricade presto al suolo.

Per finire è su di un ramo

che si accascia in modo strano.

Piange un poco ammaccato

steso li come un bucato.

Non puoi fare l'uccellino

quando sei un ragazzino

Commenti

  1. Con le rime non riesco a trovare empatia, eppure mi commissionano anche collaborazioni, ma faccio enorme fatica pur comprendendo che i lavori su misura, fortificano l'estro narrativo e rendono ancor più fluida l'immagine.
    Una questione di volpe e uva dici? Immagino di sì. Una filastrocca che non fila.

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    1. A volte quando il soggetto mi sembra infantile mi viene più facile la rima baciata, ma sicuramente non sono tagliata per scrivere poesie

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  2. L’immaginazione dei bambini quando si lascia loro la libertà di utilizzarla… troppo bello!

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