Montagna ferita



Casera ai Dof




È passato un anno dall'inferno della vaia. Per mesi sono stata lontana dalle mie montagne del cuore. Strade, sentieri franati, l'ecatombe degli alberi. Poi il primo ritorno sull'Altipiano a febbraio, il cuore che si gonfia di dolore. Poi il Grappa in primavera e ancora un colpo al cuore e poi via via i sentieri che si riaprono, la Val Canzoi, la Val de Vanoi, le radici al vento dei magnifici giganti verdi, le radure dove c'era il ristoro dell'ombra, i fianchi nudi ed esposti alle frane delle montagne e pensi di aver visto il peggio. Ieri, un anno esatto dopo il mio ultimo giro che avvenne solo poche ore prima del disastro, sono tornata nella Valle di San Lucano nelle Dolomiti Bellunesi per salire a uno dei miei Eden personali, ma ora so che il peggio non lo avevo ancora visto, su in cima lo splendore è intatto e puoi goderti Agner, Marmolada, Pale di San Martino, le Pale di San Lucano,  moltiplicati dai colori dell'autunnno, incastonati nel turchino di un cielo privo di nuvole e puoi fingere che nulla sia successo, 











ma poco più sotto la devastazione: alberi, greti dei torrenti, frane, strade, ponti, tutto mangiato





dalla furia di una natura che si ribella al gioco impazzito degli uomini. Non oso pensare a cosa hanno sentito (e parlo solo del rumore) gli abitanti dell'ultima casa di Col dal Pra, quella sera. Quando al mattino la luce è tornata non esistevano più la strada sopra e sotto di loro, né il ponte che avrebbe potuto metterli in salvo se la casa fosse stata coinvolta, massi enormi trasportati come noccioline e alberi fieri schiantati come stuzzicadenti e il suono di quello schianto contemporaneamente moltiplicato per cento, per mille, credo che tutto quel rumore, loro, abituati da sempre, solo ai dolci suoni del bosco vivo, al silenzio delle notti stellate e scure, non potranno dimenticarlo mai

Commenti

  1. Un dramma causato dal peso dell'impronta ecolgica dell'uomo, da te, appasionata di montagna, ben testimoniata. 10, 100, 1000 Greta Thunberg .

    RispondiElimina
  2. La montagna tornerà a vivere e te sarai testimone della rinascita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrò forse vedere degli abetini bonsai, ma non quelle meraviglie che mi rinfrescavano la salita

      Elimina
  3. Tristezza enorme. E davvero, chissa' cosa hanno ancora nelle orecchi le persone di quei luoghi

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari