Aurora


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Che Aurora abbia dita di rosa è noto da secoli, le muove ad est e placa gli insonni. Regala i sogni più veri, quelli che si ricordano al mattino. Rallenta il respiro degli amanti le cui membra, aggrovigliate sul campo di battaglia, tendono a essere nuovamente equamente ripartite. Pesa sulle palpebre gonfie delle madri che allattano esauste mentre pensano che non era così che immaginavano quel nuovo lavoro, così duro che Sisifo a confronto era un principiante. Allenta i nodi dei rimpianti. Rinsalda i buoni propositi. Nasconde sotto ai letti i mostri che sfiorano i piedini dei bambini nel sonno, le paure dei malati, le ansie che sputano acido nei venti. Spegne il senso di inadeguatezza che divampa di notte (solitamente tra coloro che meno li dovrebbero provare).

Aurora è mite, fuggevole, arriva e già riparte, ma tutto ammanta di significato. Ridistribuire i nomi tra gli oggetti, tra i sentimenti, tra le persone. Ciò che non ha nome non esiste o se esiste non può essere condiviso, e questo equivale alla stessa cosa tra gli umani.

In primavera e in estate Aurora si sveglia al  canto degli uccelli o forse sono gli uccelli a risvegliarsi al canto di Aurora. La sua voce è flebile ma ha la potenza della grazia: incanta, stupisce. Aurora è fresca di rugiada, è bruma sui campi, è calma piatta tra le onde del mare, è profilo di montagna che nasconderà ancora a lungo il disco del sole alle valli.

Pare assorta Aurora, guarda dentro di sé, dissolve i suoi peccati assolvendo quelli altrui. È nuda Aurora sfoggia l'innocenza come un abito sontuoso. Indossa un cappello che la potregge dall'ipocrisia. Null'altro serve: lo sguardo basso si bea dell'universo intero. 

Commenti

  1. Risposte
    1. Grazie Alli, ho in mente alcune aurore verso i monti o al mare, uno stato di grazia simile alla felicità, fuggevole come la felicità

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  2. Esatto, a differenza di un crepuscolo, l'aurora va sfoggiandosi anziché defilarsi. E' un annuncio, seppur quieto, invece di un ritiro inesorabile, offre opportunità invece di strapparle via.

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  3. Magnifica, illuminata evocazione. Ma metà dell'umanità, che si divide in allodole e gufi, appartiene alla seconda categoria e per questi, mentre il tramonto si ammanta di un lirismo sovrumano, le prime luci del giorno sono vissute come la più angosciosa delle chiamate alle armi. Non c'è niente da fare, la natura (o, chissà, l'imprinting iniziale) ci ha fatti così.

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  4. Una bellissima narrazione ricca di poesia. Complimenti.

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  5. Lo "sguardo basso" rivolto alla Terra e a tutto ciò che potrà accadere in essa, è quasi una benedizione. Bella roba, Amanda.

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