Fratello in amore
Venti anni di se e forse.
Di tomi di filosofia inutilizzati sugli scaffali.
A cercarti in una camminata, dentro ad un Montgomery rosso, in una risata di bocca, ma non di occhi.
A immaginare come potrebbe essere oggi il tuo viso a cui, allora, il tempo cominciava a togliere la dolcezza dell'adolescenza.
Senza R croccanti, lentiggini, pelle diafana, angoli della bocca mordicchiati mentre mediti.
A indovinarti tra le labbra di un fratello e gli occhi dell'altro.
Delle parole non dette, delle richieste non fatte o non comprese.
Presente ad ogni giro sui monti per riportarti nei luoghi amati, per accompagnarti dove non arrivasti.
Venti anni senza.
Punto
Dei versi intimi e intensi, molto delicati ... si intuisce, senza troppo capire (ed è giusto così).
RispondiEliminaRimpianti. Non c'è rimedio?
RispondiEliminaNon conosco un rimedio per la morte, tu sì?
Eliminavent'anni.....
RispondiEliminaPudore e intensità. Così il dolore, facendosi poesia, redime il suo carico di mortificazione.
RispondiEliminami dispiace, parole come macigni. Vero non c'è rimedio purtroppo se non l'abbracciarsi, tanto.
RispondiEliminaBizzarro. Mi capita esattamente la stessa cosa. Proprio in questi giorni. Ogni anno l'autunno mi porta simili pensieri e simili ricordi. Poi quell'amico strappato, tanto pensato, viene a trovarmi in sogno per ben due notti di seguito. Ci si abbraccia, si piange di gioia per l'essersi ritrovati. Anche se solo in sogno. E quel conforto onirico misto a tristezza infinita, che forse si chiama nostalgia, mi abita da ieri.
RispondiEliminaGrazie per avergli dato una voce. Ti abbraccio forte.