Varie ed eventuali ospedaliere
Vista dalla sala d'attesa Ospedale Sant'Antonio ieri |
- Secondo me Einstein, quando ha scoperto la relatività, ha avuto l'ispirazione meditando sullo scorrere del tempo in un ospedale.Il tempo di un medico in ospedale scorre ad una velocità supersonica, se uno lavora davvero come dovrebbe c'è una tale mole di compiti da svolgere tra assistenza ed oneri burocratici, che arriva sera in un battibaleno (si escludano molti strutturati universitari che spesso devono trovare che fare di tutto il loro tempo - e se qualcuno protegge l'intera categoria allora mente sapendo di mentire -, basta lavorarci in un qualsiasi ospedale universitario per sapere sulle spalle di chi ricadono gli oneri assistenziali). Chi lavora in ospedale inoltre crea una rete di rapporti interpersonali che, anche se a volte conflittuali, colorano le giornate.Provate invece ad essere un malato o un parente che fa assistenza, il tempo si dilata e si deforma, provate ad entrare in un reparto di lungodegenza, si sa in un reparto di questo tipo sta gente picchiata dalla vita, spesso anziani o persone molto sofferenti. Le ore sono tutte uguali, si perde la cognizione del tempo e dello spazio, tutto appare grigio, ci si specchia nelle sofferenze altrui e, al contrario di altri reparti, in cui spesso si crea una socializzazione proficua per il malato ed i pazienti, in reparti di questo tipo ognuno teme di precipitare nei dolori altrui, a volte la comunicazione tra pazienti è impossibile e una giornata dal cielo grigio riesce a spegnere anche il miglior emule di Tonino Guerra e del suo ottimismo; lettura, scrittura, perfino la TV che in altre situazioni potrebbe passare per veicolo di ottundimento mentale, non sono utilizzabili in certi posti per ingannare il vuoto che risucchia.
- Bisogna lanciare la moda del dysphagia- food così come è stato per il gluten-free. Io so che vita facevano i celiaci fino a qualche anno fa. Ricordo le ricette che dovevo compilare per le mamme dei bimbi celiaci ogni mese quando i cibi privi di glutine non andavano tanto di moda. Bisognava far quadrare i pesi di farine, biscotti, pasta fino ad arrivare al fabbisogno concesso dallo Stato perché i cibi privi di glutine allora si trovavano solo in farmacia e costavano l'ira di dio. Ora non venite a dirmi che a qualcuno è mai fregato qualcosa dei celiaci. Si sono inventati gli "intolleranti" che non muoiono di sicuro e spesso non rischiano una beata mazza,ed hanno creato un giro di affari enorme, non c'è pubblicità di alimento che non reciti "gluten free" (abbiamo una lingua usiamola: SENZA GLUTINE, ma certo senza glutine non fa moda come lo fanno le intolleranze) perfino il tea riporta scritto gluten free per i decerebrati. Dunque, dopo questa divagazione, bisogna trovare un modo di cucinare in maniera colorata e creativa per chi fa a cazzotti col boccone. Semolino e papponi dagli odori impossibili, toglierebbero l'appetito pure ad Aldo Fabrizi. Quindi vadano le mousse e spume, alterniamo strati di purè di verdure, prepariamo profumati vasetti e se qualcuno ha idee si esprima
C'è il tempo della fisica, oggettivo, e quello umano, soggettivo, che si dilata o si restringe a seconda dei momenti di vita di ognuno. Chissà com'è il tempo per gli animali.
RispondiEliminaIl cibo. Certe volte terrorismo psicologico. Come quello dell'olio di palma.
Non sopporto l'ospedale coi suoi tempi
RispondiEliminami infastidiscono le infermiere che non arrivano mai
può darsi che abbiano ragione loro ma tant'è.
Dopo 5 secoli che le mangiamo, ancora i nostri stomaci non sono del tutto abituati alle solanacee
per cui credo che se l'olio di palma ci poteva far bene le palme sarebbero nate qui.
Però quella stupenda vista dal Sant'Antonio non ripaga (si fa per dire) di tutte quelle ore dilatate?
RispondiEliminaSto applaudendo forte, mi senti?
RispondiEliminaPer entrambi i punti. Sul primo non mi dilungo, hai detto tutto tu. Sul secondo, noi siamo passati attraverso entrambe le categorie: senza glutine per il Teodolindo (con rabbia a manetta quando al supermercato trovi i broccoli della California con su scritto "certified gluten free: i broccoli?!) e con cibi frullati per il Sig. Tenace in seguito ai suoi per ora tre interventi chirurgici alla bocca. Alla fine della convalescenza (25 giorni a volta) odiavamo il frullatore. Le mie ancore di salvezza sono state: compote di mela, banana e kiwi; baccalà mantecato con polenta (entrambi fatti morbidissimi) e minestra di zucca, carote e quinoa al curry (ovviamente tutto frullato). Ah, e poi budino di miglio e cioccolato. E, dalla cucina cinese, l'uovo al vapore: buono, nutriente, digeribile. Dimmi se vuoi le ricette!
Non so che dire.
RispondiEliminaO meglio, diciamo che preferisco non dire perché potrebbero uscire delle abnormità da questa mia boccuccia non proprio dolcissima.
Dopo 3 settimane di attesa logorante, hanno ricoverato mia zia il venerdì sera, così da darle la possibilità di meditare sul senso profondo della vita sabato e domenica (a un prelievo di sangue al giorno, hai voglia, di tempo te ne avanza!). Penso io.
Ma grazie che mi aiuti a cambiar discorso :-*
Quando non ho voglia di masticare faccio tutto in vellutata, ma tutto eh.
Datemi un minipimer e vi velluteró il mondo!
Patate, porri e piselli (con menta e parmigiano) è una bomba.
Patate zucca e funghi (i funghi li devi trifolare e frullare a parte, non fare il mischione se no è inutile) .
Patate salmpne affummicato e poi fai una salsina con la panna acida e l'aneto (ma anche l'erba cipollina)
Diciamo che la vellutata bifasica aiuta a non stufarsi dopo il secondo boccone.
D'estate è un po' più complesso ma tutto quello che è bruschettabile giuro l'ho frullato.
Pane tostato (strusciato o meno con aglio), un po' di brodo vegetale di base.
E poi si può fare coi pomodori;
col prezzemolo l'aceto e le acciughe (fresche) come se fosse una salsa verde;
Con l'uovo in camicia.
Spero di averti dato qualche idea e di averti tenuto un po' di compagnia.
Un abbraccio forte
Sugli ospedali davvero bisognerebbe parlare per ore, ma soprattutto dovrebbe parlare la politica in termini di rispetto verso chi purtroppo deve usufruirei di quei servizi e chi ci lavora. Invece stiamo assistendo al contrario una continua erosione di quello che una volta era chiamato sistema sanitario. Anche il tempo davvero dovrebbe essere preso in considerazione perché spesso come hai detto te chi lavora negli ospedali non ha tempo per fare tutto, perché gli organici sono mantenuti al minimo consentito, perché i turni in molti casi sono fatti solo ed esclusivamente per far tornare i conti e molto altro... poi c'è il tempo di chi sta nella malattia, che già un tempo dilatato rispetto al nostro, fatto di pensieri, di paura di abbandono. Tutte cose spesso dimenticate... scusa se sono un po' uscito dal tema del post un saluto
RispondiElimina
EliminaCara Amanda, ricordo i giorni d'ospedale come una nebulosa di tempo e spazio sospeso...
Zucca a fettine appena passata col rosmarino e una spruzzatina di curcuma, senza tralasciare un niente di aglio in polvere: è allegra, profumata e si scioglie in bocca...
zena
Oggi purtroppo siamo tornati al digiuno, dopo quattro giornate di grande recupero ieri improvvisa l'embolia polmonare, si ricomincia
EliminaEmbolia polmonare? No...
EliminaUn abbraccio grande allora
EliminaLeggo il tuo ultimo commento. Tieni duro.
RispondiEliminaAmanda cara, forza e coraggio.
RispondiEliminaTi pensiamo :-*
Non ho ricette da dare ma solo un grosso abbraccio virtuale e un augurio che tutto vada per il meglio.
RispondiEliminaCredo il tempo sia la dimensione più soggettiva che esista. E ciò ci fa paura. Per questo cerchiamo da sempre di misurarlo in maniera precisa.
RispondiEliminaUn abbraccio
Daniel
Forza Amanda ! Io e Rocky siamo più ottimisti del Tonino Guerra di cui sopra e siamo certi che tutto migliorerà.Intanto un abbraccio,tieni duro e pensa positivo.
RispondiEliminaArrivo come sempre tardi e spero che vada meglio. Ora ti scrivo di là.
RispondiEliminaTira dritto.
RispondiElimina