Incipit: Il sale
Si svegliò con la certezza che i bambini dormissero ancora. La prospettiva della cena prese forma nella sua mente e, con essa, la sensazione di questa presenza, quella dei ragazzi nelle loro camere, all'altro capo del corridoio, i loro corpi nascosti sotto le coperte. Un giorno sfilacciato scivolava dalla finestra e si infrangeva sullo spigolo del comò. L'alba bagnava la camera.
Il sale. Jean-Baptiste Del Amo. Neo.Editore. traduzione S. Campolongo
Sono arrivata a questo libro della Neo. raccogliendo un appello che Paolo Zardi aveva fatto proprio e rilanciato, affinché l'acquisto contemporaneo da parte di più lettori in un breve lasso di tempo, di uno stesso libro di una piccola casa editrice, lo facesse scalare le classifiche di vendita e attirasse le attenzioni dei media, ormai dediti solo alle recensioni dei soliti noti, o comunque di scrittori editi dalle grandi case editrici. Non so se siamo riusciti nell'intento, ma il libro in questione merita una lettura.
Il sale è un libro ruvido, ispido, spigoloso, la cui durezza è smussata in parte dalla ricchezza della scrittura, dalla quantità di colori, sapori, umori che Jean-Baptiste Del Amo usa sapientemente, ma i suoi personaggi picchiano, urtano, feriscono non solo gli altri personaggi del libro, ma anche il lettore stesso. Una cena di famiglia è il pretesto per raccontare la famiglia di Armand e Louise.
Era accaduto spesso, nel corso della loro vita in comune, che suo marito si assentasse da sé.
Armand e Louise hanno tre figli: Albin che si è lasciato plasmare ad immagine e somiglianza del padre, Fanny che si è arroccata alla perdita di una figlia, Lea,
Eppure era stata l'immagine stessa di una speranza. Una speranza di cui, ora, non restava che una pila di abiti in un angolo del solaio, dove l'odore di bambina aveva ceduto il posto a quello di cartone umido.
Jonas che ha seguito il suo istinto.
Questo libro dimostra come
spesso gli adulti dicono parole, compiono gesti che perseguitano la via dei figli senza che loro ne sappiano niente.
Il passato ha una sua dinamica, una vita propria. I ricordi ne generano altri e da quelle unioni incestuose nascono favole.
Molto interessante il libro e l'iniziativa di rilanciare la piccola editoria. Diavolo di uno Zardi :)
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