Il Genio Luigi

Laura Bernardi


Le aveva detto di chiamarsi Luigi, e questo avrebbe dovuto quanto meno insospettirla; effettivamente potete immaginarvi Aladino che sfrega la lampada e salta fuori un Genio dei desideri che si presenta dicendo "Piacere, Luigi, sono qui per esaudire ogni suo ordine". No? Nemmeno io. Poi se una ha dormito solo quattro ore per notte negli ultimi quindici giorni, ha lavorato, ha badato alla casa e di notte dorme con una treenne abbarbicata come un koala e piagnuccolante per nell'ordine: naso chiuso i primi sette giorni, febbre i successivi tre,  tosse  e ciliegina sulla torta il mal di orecchie e senza l'ombra di un marito a cui cedere il koala anche solo per dieci minuti, capirete che dalla tazza del caffè oltre al Genio può vedere comparire anche il Lupo e Cappuccetto Rosso che ballano insieme il tip tap; ma questa è un'altra storia, torniamo alla nostra. Aveva fatto una moka da sei tutta per sé per cercare di darsi una parvenza di anima vigile e si apprestava a battezzarcisi, quando improvvisamente dal vapore della prima tazza si era materializzato Luigi, si era presentato ( se non altro era un Genio educato), l'aveva vista interdetta guardarsi attorno chiedendosi chi fosse il burlone che le stava facendo quello scherzo, ma per quanto cercasse sotto il tavolo, dietro la credenza o perfino nella cappa di aspirazione non trovava nulla in grado di generare un ologramma, così aveva pensato di essere ormai scivolata nella pazzia, ma il Genio che era anche sensibile oltre che educato la rassicurò "Non ho il dono di esaudire i desideri, ma so ascoltare le anime stanche e so raccontare favole ai bambini, mettimi alla prova" Arrivò tardi al lavoro, ma era molto più leggera, nessuno ascoltava più le sue pene da molto tempo;  quella notte la bimba dormì serena nel suo lettino, dopo che il Genio, un po' provato, in vero, le aveva raccontato la stessa favola per la sedicesima volta. La donna sognò come non faceva più da tempo. Da allora, ogni mattina prepara la moka e lo aspetta, lui non manca mai al loro appuntamento

Commenti

  1. Certo che trovarsi per casa un tale che ti scarica dall'allevare figli
    ha da essere una bella fortuna soprattutto se l'aiuto avviene a comando
    così per non avere impicci e incombenze coniugali.
    Questo è il commento al racconto, ma siccome amò ti conosco
    e credo che te sta roba l'hai scritta a qualcuna per tirarla sù (con o senza accento?)
    allora pigio il tasto "condividi" e anche quello "mi piace".

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    1. Magari non hai scelto di tirarlo su da sola un figlio, magari qualcuno si è dato alla macchia, magari basta qualche ora di sonno in più e poi ci si rimette in sella

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  2. Scusascusascusascusa
    Letto il titolo ho pensato subito a "quel" luigi e al suo cotanto genio.

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  3. Cavolo, visto che ormai solo i Genii sanno ascoltare con pazienza infinita, mi aspetto una gran vendita di caffettiere.
    Con buona pace di Bialetti, Alessi, etc etc.
    PS che sia per via della moka da 2 tazze che a me non è mai apparso?

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    1. E tu pensa che io il caffè neanche lo bevo😱

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    2. Però ho scritto una storia anche per i bevitori d'orzo 😂

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  4. Provo anch'io a mettere la caffettiera da sei, domattina, e guardiamo che succede.

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  5. Io ti adoro, anche se bevo due tazze di caffé per tornare al mondo, poi mi dimentico che le ho bevute e rimetto su la caffettiera, dando la colpa al raffreddore.

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    1. Quello e la dipendenza da caffeina, penso 😂 buona giornata Zena

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    2. solo la mattina, poi mi emancipo;)
      dal raffreddore, no: è uno stato esistenziale!!!

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  6. che tra l’altro come la caffettiera non ce n’è!

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  7. Il mio problema è che lo prendo amaro ed un genio così gentile può essersi materializzato solo dallo zucchero misto al caffè

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  8. Gradevole raccoto, che vengo solo ora a gustarmi, con calma, come una bella tazza di caffè ... io lo prendo con il miele, ti immagini che genio ne uscirebbe 😁

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