Sirene di città


Cecilia Bianchi  Cecychicca



Giorgia aveva posto un'unica condizione all'agente immobiliare a cui si era rivolta per trovare casa nella nuova città in cui si era trasferita: voleva un bagno con la vasca. E poiché ormai solo le case vecchie o di lusso hanno la vasca, e poiché di questi tempi gli stipendi dei neoassunti non sono granché, era costretta, ogni giorno, ad inerpicarsi su per gli ottantasei scalini che servivano a raggiungere la sua casina in un vecchio stabile del secondo dopo guerra alla prima periferia della sua nuova città. Giorgia era nata al mare, non ricordava scarpe senza  qualche granello di sabbia, tasche senza una conchiglia o uno di quei vetrini levigati dalle onde che erano le sue pietre preziose da piccola. E ringraziava che la nuova casina fosse dotata solo di lucernari, così non la prendeva l'angoscia dell'assenza dei colori cangianti alla luce, mutevoli con l'ora e le stagioni: la moltitudine dei verdi e dei blu, che a contarne le sfumature ci si perdeva, l'ocra quando ribolliva furente la spuma dell'onda gonfia per il maestrale. Ed il concerto ritmico delle onde che si infrangono sulla massicciata o che vanno a morire sulla battigia. Il nuovo lavoro le piaceva molto, lo aveva inseguito, desiderato, così pagava il conto dell'assenza del profumo del mare con spirito lieve. Finiva di lavorare, faceva la poca spesa di quello che le serviva in giornata (le spese da carrello pieno non si addicono agli abitanti delle mansarde senza ascensore), entrava in casa, riempiva la vasca e si immergeva e presto iniziava a cantare. Aveva una voce dolce ed ammaliante, così aveva  pensato il vicino sentendola cantare sera dopo sera, e lì nell'acqua finalmente si sentiva a casa, spuntava la coda ed era pienamente felice

Commenti

  1. Bellissima, quasi sudamericana, e un bell'omaggio a tutti i pesci (dentro e fuori).

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    1. Come si faceva a lasciare senza storia quella bella coda? Alli se clicchi sul link dell'ultima parola vedrai l'illustrazione che Cecilia ha postato ieri dopo aver letto il racconto

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    1. Ma grazie a te che hai sempre la pazienza di leggermi

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  3. So che mi ripeto, ma qui s'impone pubblicare un libro di questi meravigliosi racconti!

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  4. Una gioia, anche per chi preferisce la doccia.
    L'illustrazione felice di Cecilia è magnifica.

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  5. Beh, avere modo di essere se stessi è fondamentale! Sono felice per quella vasca :)

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