Alessia dolce luna

Giulia Pintus

Alessia ha lo stomaco sempre vuoto e il frigo e la credenza sempre pieni durante il giorno, ma si svuotano con ritmo circadiano, precisione svizzera e pazienza certosina tra le ventitré e le quattro del mattino. Predilige il dolce ma non disdegna gli stuzzichini salati tanto per spezzare la monotonia. Non sono pranzo e cena il suo problema, è tutto ciò sta nell'intervallo tra pranzo e cena e tra la cena e il pranzo che fa la differenza tra una taglia S e le sue burrose rotondità. Ha sogni e  desideri fatti di zucchero e cannella, viaggi di miele e marmellata, scoperte di panna montata e cioccolata, curiosità di creme e impasti. La sua è una pesantezza leggiadra e soave, strabilia la grazia con cui danza, l'incedere leggiadro. È la felicità e la fortuna di ogni pasticcere, la sfida persa di ogni nutrizionista, il duro lavoro di ogni bilancia. Affronta la vita  con un sorriso ed un bignè o meglio con un vassoio di bignè. Datele un babà e vi solleverà il mondo. Senza dolci, al contrario è come  Sansone senza capelli, come Achille che espone il tallone al nemico, come la Vespa anni 70 senza miscela, come il carillon senza molla, come un aquilone senza vento: si spegne , si affloscia, si sgonfia come un soufflè dimenticato nel forno. Alessia si carica a sfogliatelle, vogliatele bene