La Cholita
La Cholita aveva un notevole carattere: non si sopravvive a 4500 metri senza un notevole carattere. Ti forgiano il vento, il gelo e la saliva di Vigogna, perché l'Alpaca a sua volta ha la sicumera di tutti i suoi parenti camelidi e non è seconda a nessuno di loro in quanto a gittata e portata dello sputacchio. La Cholita si chiamava Pilar, la Vigogna Lenguazza mica per niente. Pilar fin da piccola portava Lenguazza e le sue sorelle al pascolo. Le accudiva nonostante il loro pessimo carattere. Lassù c'erano lei, Lenguazza e le sue nove sorelle, un cielo che se solo Pilar avesse potuto immaginare l'esistenza di Giotto, avrebbe pensato che l'America l'aveva scoperta lui paracadutato lì in tempi non sospetti e precolombiani, per volontà divina, per imparare a fare il blu che lo aveva reso famoso nel mondo e nei secoli; poi sterpi e sassi, sassi e sterpi e proprio quando l'occhio si era stancato di contarli e di mettere a fuoco all'infinito i picchi dalle nevi eterne che scintillavano. Pilar era cresciuta di anni e non troppo di altezza, solo le trecce sotto al suo cappello sembravano corde di seta nera tendenti all'infinito. Era praticamente una variopinta O di Giotto (sempre lui) con le trecce . Ora al pascolo ci andava con l'ultimo dei suoi figli addormentato dentro alla coperta colorata che si legava sulle spalle e aveva imparato a sopportare le angherie di Lenguazza, ma c'era un momento dell'anno in cui le sorti si capovolgevano, veniva il giorno della tosatura, Lenguazza e le sorelle venivano chiuse nel recinto e gli uomini del villaggio procedevano alla tosatura. A Lenguazza denudata in pubblico, gli occhi iniettati di sostenuto risentimento, toccava sopportare, Pilar la osservava soddisfatta come se fosse un enorme gomitolo di lana. Dal giorno dopo la partita sarebbe ricominciata come ogni anno
Questa Bolivia col cielo blu-Giotto, questa Vigogna dal plebeo nome di Linguazza per un vello tanto nobile e, soprattutto, questa Cholita di nome Pilar mi piacciono molto. Che dire, poi, del maxi gomitolo che termina in ferri da maglia come uno scettro?! Per chi ultimamente non sferruzza tanto, è disegno di grande morbidezza, proprio come la vigogna. 😊
RispondiEliminaNon ha il muso da Lenguazza ? 😀😘
EliminaLa gratificazione di un solo giorno in un anno deve essere immensa, .
RispondiEliminaquasi come i cappelletti a Natale, l'aspetti per i sei mesi prima e te la godi per i sei mesi dopo.
Ecco
EliminaQuando ho visto il disegno fantastico sul tuo Instagram ho pensato: chissà che cosa si inventa adesso? Mi hai sorpreso ancora, mantenendoti sulla stessa lunghezza d'onda della magia del disegno.
EliminaL'ho visto e me me sono innamorata, così l'ho chiesto a imbrattacarta poi però mi sono detta beh però cosa mi invento adesso? Mi sono stupita anch'io 😱😀
EliminaAh, ah, ah mitica.
EliminaBuon Primo Maggio anche a te qui ... quasi allo scadere di questa importante giornata.
praticamente ho viaggiato leggendo
RispondiElimina🤗
EliminaPropio bello il disegno e il racconto che fa viaggiare anche stando seduti davanti al proprio computer
RispondiEliminaUn salutone e Buon Primo Maggio
Grazie, buon primo maggio anche a te !
EliminaHo iniziato a fare un gioco ogni volta che compare un tuo post.
RispondiEliminaMi fermo, guardo l’immagine e ipotizzo una storia. Le tue vanno oltre qualsiasi mia fantasia.
Buon primo maggio (in montagna?)
😀😀 . No niente monti ahimè, è nevicato fino a ieri anche a bassa quota, neve pesante, di primavera, impraticabile la camminata
EliminaChe brava Amanda, ma che brava... Ironia e dolcezza insieme. Tutta la mia solidarietà a Lenguazza:)
RispondiEliminaAdesso leggo il resto!
z
😘
EliminaEppure manca qualcosa in questo racconto, come se non fosse concluso. Forse è voluto.
RispondiEliminaQuesto racconto è nato per instagram e non può quindi che essere breve
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