Zigzag la zebra
Cecilia Bianchi |
Ogni mattina in Africa,come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone. Ogni mattina in Africa un leone si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della gazzella altrimenti dovrà morire di fame. Zigzag, seppur estremamente giovane, sapeva che pur non essendo gazzella e tanto meno leone, correre si doveva, specie se quel buon Uomo barbuto, pieno di senso dell'umorismo che aveva creato il mondo ti ha dotata di un pigiamino da detenuto e non ti chiami CR7, che se corre ha proprio tutto da guadagnare, e vivi nella savana dove qualsiasi colore può servire a mimetizzarsi tranne un costumino di carnevale da attraversamento pedonale. Zigzag quindi si muoveva prevalentemente in branco come le aveva insegnato la mamma e aveva imparato che l'ansia, nella savana, ti consente di arrivare intero all'età adulta e si guardava sempre attorno con circospezione. Iene, leoni e soprattutto quegli infidi dei coccodrilli che si comportavano come gli U-Boot tedeschi pronti a colpire proprio quando ti rinfrescavi al corso d'acqua. Mai e poi mai Zigzag avrebbe pensato che il pericolo potesse arrivare dal cielo, volta turchina di giorno, tappeto di stelle di notte, da lì Zigzag si aspetta potessero venire solo pace e bellezza. Fu proprio per questo che il giorno in cui scorse un coccodrillo in cielo fu presa dal panico e contro ogni logica lasciò il branco e si mise a galoppare terrorizzata ma per quanto corresse il coccodrillo celeste incombeva su di lei. Si nascose allora tra gli arbusti e avvertì un rombo in lontananza che la spaventò ulteriormente. Intanto il branco si era accorto della sua assenza e la madre di Zigzag era disperata, iniziarono a cercarla in gruppi, terrorizzati che fuori dal branco fosse facile preda. Zigzag si accorse che il coccodrillo in cielo si era gonfiato a dismisura. Iniziarono proprio allora a cadere le prime gocce: non è esperienza comune per una giovane zebra africana vedere le nuvole di un temporale in cielo e quella pareva proprio un coccodrillo. Sua madre la trovò a temporale finito, il cielo era attraversato da uno splendido arcobaleno, anche per un arcobaleno è difficile mimetizzarsi
Ecco che sai trovare anche il trait d'union tra una zebra e l'arcobaleno:
RispondiEliminaQuanto mi piace quando condensi così le cose!
Una condensatrice ambulante 😀
EliminaAh, ah,ah bellissimo. Mi sono sentito protagonista, anche se in un ruolo da cattivo in questo caso e anche se sono parente del coccodrillo, essendo noi alligatori tipici dell'Oriente o delle Americhe. Racconto splendido ispirato dallo splendido disegno, suppongo.
RispondiEliminaSì Cecilia ed io stiamo collaborando, lei frequenta la scuola romana del fumetto ed ha come insegnante Simone Rea, a lui avevo chiesto in prestito qualche disegno per delle storie che avete letto sul blog e così da cosa nasce cosa, con lei ci siamo capite subito al volo
EliminaE meno male che l'arcobaleno non si mimetizza...pensa quanta bellezza perderemmo!
RispondiEliminaecco, ti leggo e sono contenta:)
RispondiEliminaz