Tè e savoiardi

Foto Valentina Backery


Quando amandapiccola era alle medie la mitica Prof. di lettere Annamaria Montanari spronava i suoi ragazzi a studiare la storia guardandola da vicino. Così amandagrande ricorda un giorno in cui uscì devastata dalla visione di un documentario sui lager nazisti: tutte quelle cataste di valigie, occhiali, dentiere, ossa, trecce si insinuarono nella coscienza di amandapiccola più di qualsiasi pagina del libro di storia riguardo alla Shoah e le pagine del Diario di Anne Frank iniziarono a suonare come un monito sulla discriminazione, sui diritti negati, la privazione delle libertà personali fino all'estrema sottrazione del diritto all'esistenza.
Quelli erano anni in cui ad un ragazzino delle medie si riconoscevano più autonomia e responsabilità, anzi si spronavano i ragazzi affinché se le assumessero. Quindi la Prof. Montanari li invitò ad organizzarsi, disse loro quale numero di bus prendere, diede loro le coordinate sulla piantina stradale e li spedì in centro a scoprire il ghetto di Padova. Amandapiccola e i suoi compagni stradario  e libro di storia alla mano si incuriosirono un sacco a circostanziare tempi, luoghi, storie di persone e quell'esperienza amalgamò la classe. Così quando la Prof. chiese quali altre esperienze volessero proporre per studiare la storia dal vivo, uno dei compagni di classe pensò di andare ad intervistare Elide. Elide la monarchica viveva in quartiere, ai bambini è difficile dare un'età agli adulti, perciò agli occhi di amandapiccola pareva anziana ma forse aveva meno degli anni che ha ora amandagrande. Girava su una 850 blu Savoia sul cui cofano era disegnato un tricolore con uno scudo biancove rosso stampigliato sopra. Aveva una chioma corvina che portava raccolta in una crocchia morbida ed indossava un peplo a volte tricolore, a volte blu Savoia, insomma nell'insieme pareva l'Italia come la raffigurava l' iconografia dell'epoca. Pur non rappresentando, evidentemente, l'ideale di incontro con la storia che aveva auspicato, la Prof. Montanari li lasciò organizzare l'intervista e così un pomeriggio andarono a trovarla. Entrando in casa di Elide vennero accolti da così tante effigie di membri della real casa che al Pantheon la presenza dei monarchi si sarebbe avvertita di meno. Varcando la porta del salotto una sorta di altarino con la foto di Umberto e Maria Josè troneggiava con un librone nero sul quale Elide raccoglieva le firme per il rimpatrio degli esuli. Teneva regolare corrispondenza con un segretario dell'ex re a Cascais, che secondo amandagrande era meno monarchico di Elide e subito  mostrò le missive alle delegazione degli storici in erba. Ritagliava qualsiasi rivista parlasse dei membri di casa Savoia, a quei tempi la tragedia dell'isola di Cavallo non era ancora avvenuta e Dirk Hammer era un ragazzino spensierato come quelli di quella classe, su in Germania, perciò le notizie che andavano per la maggiore in quella collezione riguardavano gli amorazzi di Maria Beatrice la Titti dei rotocalchi. Dopo averli indottrinati sulla necessità di un ritorno alla monarchia e sull'errore del voto che aveva portato alla Repubblicai offrì un tè con i savoiardi e dei confetti bianchi, rossi, verdi e blu Savoia. Uscirono sghignazzando i semi della democrazia erano già attecchiti in loro

Commenti

  1. beh, una monarchica doc che offre savoiardi a merenda è un chiaro invito al cannibalismo!!!

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  2. Amandapiccola aveva di certo assimilato le basi della democrazia e come lei anche i suoi compagni di classe ma (e mi ci metto anch'io) non siamo stati capaci di trasmetterle alle generazioni future. Oggi parlare di democrazia e di Costituzione è del tutto fuori dalla comprensione dei più, ho ancora qualche speranza nella scuola ma se dura questo governo ho paura che la perderò.

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    1. Non è possibile demandare sempre tutto alla scuola, in generale mancano i passaggi di staffetta tra le generazioni, siamo tutti figli unici e pure orfani

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  3. Sono d'accordo con il commenti qui sopra di Nucci Massimo. Ciò che manca oggi, in alcuni casi, è il bagaglio che proviene dalle generazioni precedenti (e come Nucci anch'io mi ci metto dentro). Ogni volta che ho potuto ho sempre cercato di dare e, come dire, tramandare le conquiste che ho avuto negli anni passati (in cui ho creduto molto) alle persone più giovani che ho conosciuto. Oggi come oggi diciamo che riesco ancora a mantenere un certo equilibrio fra ottimismo e pessimismo. Ma spero proprio che cambi il governo, perché così vedo solo problemi.
    Un saltuone

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  4. Che mito la prof. Montanari! Certo, allora si studiava la storia come se fosse una cosa importante... (detta così, sembra che amandagrande sia stata piccola un sacco d'anni fa).

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  5. Se amandagrande è diventata com'è lo si deve ad amandapiccola e se amandapiccola era com'era in parte lo si doveva alla mitica Prof. di lettere Annamaria Montanari.

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    1. Questo è poco ma sicuro e anche alla mitica Maestra Carla Morello che ancora frequenta e che non era la sua maestra elementare ma la maestra di catechismo che le ha insegnato che il cristianesimo è mettere in pratica ama il prossimo tuo, e il creato, che poi amandagrande sia laica e si sua allontanata dalla chiesa molto tempo fa non ha importanza, le ha insegnato che prima di ogni altra cosa bisogna provare ad indossare i panni degli altri, e alla Maestra Anita Spiandorello che l'ha avvicinata allo studio e alla lettura con gioia. Insomma amandapiccola ha avuto molta fortuna in fatto di insegnanti, poi venne Mortisia ovvero ciò che un insegnante non dovrebbe essere , l'esempio esatto di chi nel mondo della scuola fa danni, ma questa è un'altra storia che non so nemmeno se vale la pena di raccontare per lo squallore che genera

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