Scamosciata


ectoplasma di peonie selvatiche



La sveglia suona e mediti il modo più cruento per eliminarla, perché il caldo, che è peggio del muro di Berlino, cresciuto in una notte e che non lascia possibilità di fuga, ti ha concesso solo un'ora di sonno ed ora arriva lei a toglierti anche quella.
Ma questa volta la perfida suona che appena fa luce perché è pronto il tuo piano di evasione dalla città, dall'afa e quindi butti giù le zampe dal letto fai una colazione abbondante anche se tra caldo e sonno non hai nessuna fame e ti fai trasportare dal 3/4 alle pendici di un monte.
E siccome il monte lo conosci bene e ci sei salita dai 4 cantoni, ed il cielo è lattiginoso non ti porti dietro neppure la macchina fotografica pensando che non ne può uscire niente di buono e di nuovo.
Alle 7 del mattino, dopo 3 passi, pare di essere in un bagno turco e tu maledici la tua prudenza che ti fa portare sulle spalle uno zaino pesante perché contiene di tutto, praticamente anche la mamma gonfiabile. Ed ancora pensi, illusa: " tanto quando sarò sul pratone fuori dal bosco, quel pratone erto che non lascia scampo, sarò già oltre i 1000 metri e lì l'aria sarà più leggera" ma arrivi sul pratone erto e l'aria è latte, denso, caldo, umido e tu non puoi neanche bere tutta l'acqua che vuoi perché il Grappa non ha acqua e tu te la devi razionare. E quando ormai ti senti una condannata della Cayenna ti giri e a destra c'è una distesa di peonie selvatiche ed improvviso lo trovi il senso di quella tua giornata e porcheggi silenziosamente per non aver portato la macchina fotografica, ammiri quell'inatteso Eden ma poi procedi perché il cervello non ti si arrostisca ed è lì che, all'altezza degli ultimi tre sparuti alberi, fai il primo splendido incontro, e lui, cornetti scamosciati, non si sposta e tu ed il 3/4 non vi spostate e vi guardate tutti negli occhi ed a quel punto porcheggi nell'anima per non avere la macchina fotografica, estrai quel primordiale del tuo cellulare e lo fotografi perché cornetti scamosciati è un divo e sta a lungo in posa prima di avvicinarsi ulteriormente per un ultimo saluto per poi scendere, come una scheggia, l'erto pendio che tu risalirai in più di mezzora.  Prima di arrivare alla vedetta della grande guerra ne incrocerai altri due di camoscetti e gli incroci si ripeteranno numerosissimi per tutta la giornata, mai visti tanti camosci nella stessa uscita. 


ectoplasma di camoscio: tristessa


Il lungo traverso attraverso la via militare delle Meatte sarà meno spedito del solito e dal Pian della Bala a Cima Grappa gli occhi bruceranno dei sali che hai perso strada facendo. Cima Grappa senza nuvole e senza freddo disorienta, in vetta una mandria di austrogermanici ciclanti di tutte le età; come faccia quella sessantenne ad arrivare su pedalando con la messa in piega da "sonoappenauscitadalcoiffeur" sotto quella candela non si capisce, io sono da buttare, il 3/4, generoso con lo straccio che sono diventata, per rincuorarmi, sostiene che l'hanno caricata sulla bici dietro la penultima curva o non si spiega, io penso che i germanici tutto possano. Dopo un panino col prosciutto bevuto più che mangiato e tanta acqua che neppure un disperso nel deserto riesce a berne altrettanta, decidiamo di scendere ad una malga  che è a metà del lungo traverso, per farlo dovrò percorrere un nuovo pezzo in salita, ma è la mossa vincente, arrivati alla malga accolti da Stella, una cagnetta da pajaro con gli occhi di ghiaccio ma dolcissimi e da una cavallina giovane e da compagnia più del cane, si alza una brezza ritemprante, lanciati alle ortiche gli scarponi ci sdraiamo a godercela, ci facciamo ancora di acqua e quando ormai satolli e ritemprati decidiamo che è ora di riaffrontare la fornace, la lunga discesa non ci spaventa, a casa scopriamo che gli incontri animali della giornata non erano finiti e gli ultimi non erano certo amabili come i precedenti: zecche. Il Grappa è una miniera faunistica, le zecche non mancano mai. E si torna a casa con imbarazzanti abbronzature da muratori anni 60 perché quelli attuali mica si fanno fragare dalle mezze maniche e dalla canotta!

Commenti

  1. sempre portare la macchina fotografica, imparato a mie spese anche io.
    e poi sempre portare tutto nello zaino, potrebbeservirecasomai (ecco, appunto, MAI), così fai tanta fatica e tanta sauna per il peso.
    fortunati voi a vivere a ridosso delle montagne.
    peccato per le foto ectoplasmate, le prossime saranno migliori!

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    1. mi sa che ieri perfino il peso della macchina fotografica in aggiunta poteva essermi fatale.... o forse esagero :D

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  2. Anch'io la dimentico troppo spesso, però dai, le foto ectoplasmatiche hanno un loro fascino :-D

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  3. Pazienza per le foto, l'importante è che tu te la sia goduta. E che la foto tu l'abbia fatta nella tua testa. Mi dispiace così tanto invece per la tua insonnia!

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    1. oh ma stanotte c'ho dato dentro in semicoma dalle 10 ed un quarto fino alle 6 :)

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  4. c'è stato un periodo in cui uscivo sempre con la macchina fotografica, riprendevo qualunque cosa... mah

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    1. Non sono una fanatica dell'immortalamento ma devi ammettere che l'esserino peloso valeva ben una foto fatta come si deve

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  5. però se ti fossi portata la macchina fotografica avremmo perso una parte significativa dl tuo racconto. Vuoi vedere che l'ectoplasma è la ... chiamata al tuo futuro da scrittrice?

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  6. A noi l'hai raccontato così bene e tu hai impresso tutto così in dettaglio nella tua mente che.....
    a cosa serve la macchina fotografica?

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    1. ma erano così belli ma così belli che un ricordino me lo sarei portato a casa, metti che a 90 anni non me li ricordi più

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    2. a 90 anni non ti ricorderai molte altre cose.....
      comunque sì anch'io sarei incacchiata per non essere riuscita a fare una foto

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  7. Rocky dice che per alleviare la tua tristezza può mandarti una sua foto...è disposto ad indossare cornini posticci..

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  8. Il 3/4 l'ha pensata giusta!
    Un anno in Sardegna, sui 70 km di strada desertica, ma a strapiombo sul mare, fra Bosa Marina ed Alghero, abbiamo incontrato i Crucchibike, parecchio attempati ma freschi come le tue peonie selvatiche! Che bravi! Che coraggio! Che abnegazione!
    10 km più a nord, esattamente dove inizia la discesa verso Bosa Marina, c'era fermo il pullman cruccotargato che aveva appena scaricato la truppa affinché si godesse la bella pedalata in discesa....

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