Vedi alla voce: LUTULENTO
Padova Orto Botanico primavera 2013 |
Zingarelli 1996:
Lutulento: pieno di loto: acqua lutulenta
fangoso
Lutulento alla maniera impressionista, secondo le anziane cinesi, secondo focus, secondo fotocommunity, secondo Labokoff, secondo Dany BNS.
E poi per Damigiana: alla maniera di Faber
E poi per Oriana: alla maniera lucchese
E poi per Silvia: forniamo strumenti agli stroncatori contro gli autori lutulenti
E poi per Sergio:
alla maniera di Conrad, in cuore di tenebra "Risalire quel fiume era come viaggiare all’indietro nel corso del tempo, ritornare ai primordi, quando la vegetazione cresceva sfrenata sulla terra e i grandi alberi ne erano i sovrani. Un fiume deserto, un silenzio solenne, una foresta impenetrabile. L’aria era calda, spessa, greve, immota. E non v’era alcuna gioia nello splendore del sole. Le lunghe distese dell’acqua si susseguivano, deserte, nella luce persa delle distanze cariche d’ombra. Sulle spiagge argentee ippopotami e alligatori prendevano pigramente il sole fianco a fianco.
Le acque, allargandosi, fluivano attraverso branchi di isole coperte di alberi; finivate con lo smarrire la strada in quel fiume come se foste in un deserto e, per tutto il giorno, v’imbattevate in qualche bassofondo mentre cercavate il canale, finché credevate di essere stregato e tagliato fuori da tutto ciò che una volta avevate conosciuto, in qualche luogo molto molto lontano... forse in un’esistenza anteriore. C’erano momenti, in cui il passato vi ritornava alla mente, come succede alle volte quando non si ha un momento da dedicare a se stesso; ma il passato tornava sotto forma di un sogno inquieto e rumoroso e
vi stupiva in mezzo alla realtà sopraffacente di questo mondo strano di piante e acque e silenzio. E questa pace immensa, questa quiete sovrumana non somigliava per nulla alla pace. Era la quiete di una forza implacabile che covava una intenzione inscrutabile. Essa vi guardava con un’aria carica di vendetta."
o di Herzog
e secondo voi? Inserite nei commenti i vostri link ad immagini, versi, musica che vi ispirano questo termine ed aggiorneremo la voce
D'istinto, il primo pensiero è questo:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=HMtTmU1-8Pc
non ho link da mettere, perchè a me evoca un piccolo laghetto termale circondato da un meraviglioso canneto, che si trova al mio paese natio, è alimentato da una sorgente la cui acqua sgorga a 35° e i suoi fanghi sono miracolosi.....
RispondiEliminaSul Treccani ho trovato la frase "scrittore lutulento", che potremmo suggerire a qualcuno degli esimi recensori riuniti questo fantastico blog che ho appena scoperto:
RispondiEliminahttp://stroncatore.tumblr.com/
Io penso a queste che ho postato l'anno passato: http://micacotiche.blogspot.it/search/label/Viaggi%20e%20miraggi
RispondiEliminaMG mi hai linkato tutti i nostri viaggi e miraggi non so a cosa ti riferisci puoi essere più precisa?
Eliminama dai? io credevo di avere cliccato solo il mio viaggio sul Renon dell'anno passato
Eliminano no :D
Eliminasono sempre controcorrente lo sai.... ma di questo che ne dici?
RispondiEliminahttp://www.freshplaza.it/article/38515/Mostra-fotografica-Caravaggio-in-cucina
sempre di acqua parliamo e sempre di cibo..... ho il cervello deformato ma le foto di questo signore mi piacciono un sacco!
ora se tu mi spieghi dove sta il lutulento e mi convinci ci sto e te la includo, ma devi convincermi
Eliminaa me viene in mente il fiume Congo, come lo descrive Conrad in "Cuore di tenebra".
RispondiElimina"Risalire quel fiume era come viaggiare all’indietro nel corso del tempo, ritornare ai primordi, quando la vegetazione cresceva sfrenata sulla terra e i grandi alberi ne erano i sovrani. Un fiume deserto, un silenzio solenne, una foresta impenetrabile. L’aria era calda, spessa, greve, immota. E non v’era alcuna gioia nello splendore del sole. Le lunghe distese dell’acqua si susseguivano, deserte, nella luce persa delle distanze cariche d’ombra. Sulle spiagge argentee ippopotami e alligatori prendevano pigramente il sole fianco a fianco.
Le acque, allargandosi, fluivano attraverso branchi di isole coperte di alberi; finivate con lo smarrire la strada in quel fiume come se foste in un deserto e, per tutto il giorno, v’imbattevate in qualche bassofondo mentre cercavate il canale, finché credevate di essere stregato e tagliato fuori da tutto ciò che una volta avevate conosciuto, in qualche luogo molto molto lontano... forse in un’esistenza anteriore. C’erano momenti, in cui il passato vi ritornava alla mente, come succede alle volte quando non si ha un momento da dedicare a se stesso; ma il passato tornava sotto forma di un sogno inquieto e rumoroso e
vi stupiva in mezzo alla realtà sopraffacente di questo mondo strano di piante e acque e silenzio. E questa pace immensa, questa quiete sovrumana non somigliava per nulla alla pace. Era la quiete di una forza implacabile che covava una intenzione inscrutabile. Essa vi guardava con un’aria carica di vendetta."
...o anche il fiume amazzonico dove va alla deriva il folle Klaus Kinski in "Aguirre fuorre di Dio" di Werner Herzog.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=n7jdVwsagsQ
*furore* di Dio
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