Angeli e demoni
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis |
Ho visitato una mostra a Rovigo, non una di quelle mostre in cui ti imbatti nei capolavori della pittura internazionale, non una di quelle mostre evento con le resse davanti ai quadri che neanche ad un concerto di Vasco, non una di quelle mostre che ci infilano almeno un Impressionista per far correre le masse; semplicemente una mostra, molto ben curata, con l'audioguida inclusa nel prezzo d'ingresso piena di approfondimenti e di stimoli a guardare le opere all'interno del contesto storico, sociale e culturale del tempo degli artisti, in modo da offrire la più ampia finestra su una fetta di tempo, di mondo, di umanità. La mostra si occupa del periodo posto a cavallo tra la fine dell'800 e la fine del primo conflitto mondiale che con il suo carico di morte e devastazione, in bilico tra una tradizione carica di simboli ed un futuro pervaso dal demone della modernità: grattacieli, cinematografia i segni tangibili di una svolta dopo gli anni cupi della Grande Guerra. Così si ammirano le Salomè: quella danzante di Gustav Moreau (diafana, statuaria, il minimo accenno di movimento dato dal solo sollevarsi sulle punte dei piedi) e quella teutonica, dallo sguardo torvo, attenta a non sporcare in terra di Hans Unger. Ci si interroga sulle inquietanti fantasie relative ai rapporti familiari di Bukovac. Si specula sui significati degli Opus di Max Klinger sospesi tra Bibbia e apocalisse. I ritratti femminili libertini di Félicien Rops, la venere afrodite di Alberto Martini tenutaria di bordello dei bassifondi e la carne, carne carne di Cadorin (nel link una parte del trittico); il Baccanale e le Lumachine di Leo Putz.
E poi tutti i demoni: il Lucifero di Von Stuck che, come bene sottolinea l'audioguida, ha la possenza di una statua michelangiolesca e per postura ricorda il pensatore di Rodin, quello di Schneider (qui sotto) e quello di Ciourlonis
che ama ritrarre ugualmente gli angeli ed immagina smilze foreste con tronchi esili come le gambe di un uomo di Giacometti con chiome che si perdono nel grigio del cielo e città fantastiche verticali e stellate. Un piccolo Klee del 1924 con un serpente cappelluto che non tenterebbe neanche l'Eva più sprovveduta con un occhio pallato che lo fa somigliare ad un cartone di Bruno Bozzetto. Ancora la via per l'eternità di Jurkic; due compianti o Pietà di Zwintscher uno al femminile con un'algida ed elegante madonna, uno al maschile in cui la compianta ha le fattezze della compagna dell'artista e l'uomo appare oppresso dal macigno sollevato su di lu dalla lugubre morte, la sentinella morta di Bela Csikos Sessia. I 14 peccati capitali di Marc Chagall (due immagini per ogni peccato). A chiudere il demone della modernità con le mille luci di New York di Gennaro Favai.
Qui potete sfogliare il catalogo
E poi tutti i demoni: il Lucifero di Von Stuck che, come bene sottolinea l'audioguida, ha la possenza di una statua michelangiolesca e per postura ricorda il pensatore di Rodin, quello di Schneider (qui sotto) e quello di Ciourlonis
Sascha Schneider Il trionfo delle tenebre 1896 |
che ama ritrarre ugualmente gli angeli ed immagina smilze foreste con tronchi esili come le gambe di un uomo di Giacometti con chiome che si perdono nel grigio del cielo e città fantastiche verticali e stellate. Un piccolo Klee del 1924 con un serpente cappelluto che non tenterebbe neanche l'Eva più sprovveduta con un occhio pallato che lo fa somigliare ad un cartone di Bruno Bozzetto. Ancora la via per l'eternità di Jurkic; due compianti o Pietà di Zwintscher uno al femminile con un'algida ed elegante madonna, uno al maschile in cui la compianta ha le fattezze della compagna dell'artista e l'uomo appare oppresso dal macigno sollevato su di lu dalla lugubre morte, la sentinella morta di Bela Csikos Sessia. I 14 peccati capitali di Marc Chagall (due immagini per ogni peccato). A chiudere il demone della modernità con le mille luci di New York di Gennaro Favai.
Qui potete sfogliare il catalogo
Non ci fai mai mancare i tuoi preziosi suggerimenti, arricchiti da ricche campionature... Grazie!
RispondiEliminadi nulla franz :)
EliminaChe bello, le mostre così sono sempre più rare. Ben curate, approfondite, non sensazionalistiche (e niente impressionisti, picassi e van gogghi). C'era anche il mio adorato Demone di Vrubel'?
RispondiEliminaoh no non c'era, un demone così tenterebbe qualsiasi donna con quell'aria malinconica
EliminaMeraviglia!
RispondiEliminaA vedere i link, e a leggerti, direi che c'è molta robba buona.
RispondiEliminaper te non è scomodo farci un salto
Eliminamolto interessante e davvero insolita! Von Stuck rende bene l'idea del lucifero
RispondiEliminavero?
EliminaRovigo è un po' lontana da Roma, ma grazie a questo tuo post prezioso e accurato, alle immagini, i riferimenti, è come esserci stata, aver percorso le sale ed aver ammirato dal vivo le varie opere... molte delle quali appartenenti ad artisti che non conoscevo. grazie :)
RispondiEliminaSai che per esempio Čiurlionis per me è stato una scoperta? Oltre che essere pittore é uno dei maggiori compositori Lituani
Elimina:) interessante, non lo sapevo, Čiurlionis... è uno di quelli che proprio non conoscevo
Eliminami hai fatto scoprire felicien rops, ed è bastato a rendermi più felice.
RispondiEliminabasta poco che ce vo'
EliminaMa quanta bella gente che non conoscevo! Non so se riuscirò a godermi l'intera mostra, mi piacerebbe, ma intanto grazie per aver allietato i miei occhi :)
RispondiEliminama sì che ci arrivi a Rovigo ce l'hai dietro l'angolo!
EliminaAdoro Rops come del resto Redon ed Ensor ma credo che se continuo su questa strada vado fuori tema del post ^_^
RispondiEliminaLa mostra che hai visto è segno che ancora c'è chi si interessa ai nostri organi emotivi ...
Felice giornata
Paolo
Perché fuori tema? Sì c'è ancora qualcuno che ha di queste attenzioni.
EliminaFelice giornata a te
amanda