Varie ed eventuali 4






Cambio nuovamente vita, e solo perché cambio, di nuovo, lavoro.
Ho macinato più di 800 chilometri in meno di 48 ore e altri 250 dopo altre 48, pochi per alcuni di voi, decisamente troppi per i miei standard attuali.
Conosco vita, morte e miracoli di uno studente universitario che si è seduto sul treno in fianco a me a Brescia ed è sceso a Milano Centrale con la stessa telefonata in corso, non che parlasse a voce stentorea, ma parlava, parlava; da principio ho abbandonato il libro, poi perfino sullo schema del Bartezzaghi è stato difficile concentrarsi, ma, mentre lo ultimavo, ho scoperto che a quell'età si può  essere preoccupati per le invasioni di estranei non invitati alla festa che si sta organizzando per capodanno, effettivamente son pensieri.
Mi rendo conto di avere dei pregiudizi grandi come iceberg alla deriva, ma i risultati di studi scientifici presentati da una collega su tacco 15, cappotto e borsa leopardati e silicone sparso, mi appaiono poco convincenti, come se, anche quelli, fossero necessariamente ritoccati.
Il golf è uno sport che non consente il mantenimento di una buona linea.
Nonostante il 3/4, che ci è casualmente nato, sostenga che Milano ha le dimensioni adeguate per una vita cittadina degna di questo nome, io che sono nata a Padovella, continuo a sentirmi sempre come Totò e Peppino quando ci vado, solo la praticità di avere mezzi di trasporto pubblici così frequenti e capillarmente diffusi me la fa sopportare.
A Milano fa troppo caldo, ma troppo, troppo e dopo 24 ore i capelli sono sporchissimi.
Milano ha un'Università bellissima.
In galleria c'erano due sposi cinesi che si facevano le foto, tutti e due con gli abiti da cerimonia bianchi, lei, le spalle scoperte, ha indossato un cappottino viola appena finite le foto ed ha spento il sorriso.
A Milano c'è talmente tanta arte che vorrei non doverci andare per altri motivi, ma è talmente cara, che non ci andrei solo per l'arte.
Ci trovi ancora signore con il cappello, il mezzo tacco, le calze sottili e la spilla d'oro sul cappotto, gli uomini hanno le stringate, il cappottino nero corto, la cravatta, la sciarpa  e la barba di ordinanza e paiono tutti fratelli.
Ah per concludere, non è a Milano che andrò a lavorare da gennaio

Commenti

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    1. magari! sarebbe un pendolarismo più estremo di quello attuale però....

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  2. Ma Milano non è l'America/ un momento i conti, no, non tornano/ ma Milano non è l'America/ sento un grido e i sogni piano muoiono/ ...
    Timoria, Milano (non è l'America), dal disco Colori che esplodono (1990)

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    1. Milano non sarà l'america, ma io non so mica se vorrei l'ammmmerica

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    1. questa volta piste ciclabili ne ho viste, ma ciclisti pochi pochi

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  4. no, non potrei vivere a Milano... sono una contadina fiorentina io, ho bisogno di verde, di alberi, di aria.... ma nella vita non si puo' mai dire.
    averceli i problemi dell'universitario, ma tu scherzi: non ti rendi conto di che problema sia avere gente che non vuoi a una festa? ha ha ha! beato lui!
    e il nuovo lavoro? sarà un successo!

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  5. io piccola abitante di una città a misura d'uoma, racchiusa nelle sue mura cinquecentesche, interamente percorribili a piedi o in bicicletta per tutti i suoi km 4,200 e che sono la nostra palestra naturale, mai potrei vivere a MIlano.....adoro la mia Lucca

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    1. sta sicura che molti milanesi e almeno una padovana farebbero cambio con te

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  6. Milano è brutta, fai bene ad andare da un'altra parte.
    io non riesco a scappare per sempre, le mie fughe durano pochi giorni

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