Aprile-re

Oggi è uno di quei giorni in cui i radar possono tornare a funzionare.
Dopo la pioggia improvvisa di ieri sera e le nuvole cariche di stamani, la primavera si indossa.
Il sole scalda, il vento rinfresca.
Pare di udire meglio, annusare meglio, vedere meglio e si ha voglia di toccare, in giorni così.
Le ragazze sfoggiano vitini sottili e gambe lunghe.
I ragazzi fanno capolino dai cappucci delle felpe.
Le foglie nuove, di un verde tenero si fanno fremito di gioia contro il cielo azzurro.
Perfino le rughe si portano con disinvoltura in giornate come queste.
Solo a respirare si sorride.
La pioggia della notte ha graziato gli allergici le loro narici fendono l'aria , non starnutiscono e non piangono più.
Ci si può sdraiare su un prato a discutere di nuvole, dei mondi che nascondono, delle storie che raccontano, mutevoli, incessanti: ho visto un vecchio coi capelli lunghi, la barba e un gran cappello e aveva tra le mani l'arcobaleno, credetemi.
Chi pensa alla guerra in giorni come questi è morto dentro, chi pensa alla guerra è morto comunque, ma in giorni come questi i costruttori di pace hanno un bonus di grazia da spendere nei giorni di nebbia