La timidezza declinata all'amandina
Amanda non è mai stata timida, dove la metti inizia a parlare con qualcuno e le è venuto bene fin da piccola. In prima media le insegnanti di amandapiccola stabilirono che avevano in classe una nave rompighiaccio, se gli uomini della tenda rossa avevano potuto contare solo sul Krasin per i soccorsi perché gli aerei erano stati di scarso o nullo aiuto, loro (inteso come le insegnanti) lanciavano la loro kamikaze, nemica giurata dell'isolamento, a fare adepti della chiacchiera tra le file posteriore dove albergavano, muti, i ripetenti troppo lunghi, baffuti e con le gambe pelose per parlare con l'orda di nanerottoli appena giunti dalle elementari, le facevano fare i compiti insieme alle più silenziose vessate dall'acne. Insomma se alla fine del triennio amandapiccola uscì con voto elevato dalla licenza media, fu sostanzialmente per il grande lavoro di amalgama sociale che sgravò le sue insegnanti di un pesante fardello più che per reali meriti scolastici. Certo essere un Krasin non giova quando in adolescenza servono gambe lunghe e occhioni da cerbiatto, o un'aria di sintomatico mistero per fare acchiappanza: Amanda è rimasta piccola anche dopo la dipartita di amandapiccola e tutti sapevano com'era, quindi nessun sintomatico mistero. Ma, superato il periodo in cui girava con una sfortunata sensale personale, in fondo Amanda non è mai stata scontenta di essere ciò che sembrava essere.
Tuttavia c'erano un paio di situazioni in cui amandapiccola diventava irrimediabilmente e tragicamente timida: il rapporto con i commercianti e i colloqui telefonici. Il primo problema si risolveva in due modi:
- fare acquisti in quartiere, ma per una bambina degli anni sessanta-settanta non era certo un problema, perché il suo mondo era esclusivamente il quartiere, e lì le persone non erano commercianti, erano tutti conoscenti
- girare, fuori del quartiere, nelle occasioni in cui il mondo si faceva terribilmente vasto, con un'amico, una cugina, spigliati nella gestione ordini e comande, amandapiccola per questo genere di situazioni si attaccava, come una cozza pelosa allo scoglio, a Stefano, il figlio dei migliori amici dei suoi, un anno più di lei, che negli scambi commerciali era un campione e pur avendo, allora, la zeppola e un po' di balbuzie affrontava qualsiasi barista, esercente, ambulante con capacità dialettiche che invece scemavano fino al mutismo in quella diversamente estroversa che era amandapiccola in quelle situazioni
Il rapporto col telefono ha rasentato limiti imbarazzanti fino al raggiungimento della tardoadolescenza. Sarà stato che il telefono di bachelite nera era posto in alto attaccato il muro e quindi pressoché irraggiungibile senza uno sgabello (e per lungo tempo perfino con quello), fatto sta che amandapiccola rispondeva al telefono a monosillabi e, dopo aver enunciato la formula magica "ProntoparlacasaS-Bchiparla?" a velocità sostenuta e senza prendere mai fiato, teneva delle conversazioni minimali. Una volta, in terza elementare fu travolta dall'ondata emotivo- narrativa della sua compagna di classe Vittoria, e non osando dirle al telefono, perché troppo imbarazzata dall'uso del mezzo (di persona problemi zero), che le scappava la pipì finì per farsela addosso come non le succedeva dall'età di nove mesi e dieci giorni, sollevando nel gineceo domestico, grandi preoccupazioni su presunte infezioni delle vie urinarie di amandapiccola.
Il Signor B. ancora si congratula che il difetto relazionale, telefono mediato, della figlia piccola si sia protratto così a lungo da impedirle di gonfiare a dismisura le bollette telefoniche familiari, problema comune ai genitori degli adolescenti dell'epoca pre internet.
A questo proposito Amanda benedice l'avvento delle chat: con la scrittura non ha mai avuto complessi, a nessuna età
Haha, anch'io sono come te, non mi piace il telefono!
RispondiEliminaSappia Pareschi che l'ho già prenotata in libreria
Eliminaanch'io benedico le chat, i blog e perfino whatsApp che mi permettono di "chiacchierare" con te
RispondiEliminaSappia Oriana che io la amo :-D
EliminaIo ho la timidezza nel dna, uso il telefono proprio se costretta e i social media li apprezzo per la possibilità di mantenere i contatti vivi con quante persone vuoi..... io non tantissime e con discrezione e con leggerezza.
RispondiEliminapensa che non ci saremmo mai conosciute :(
Eliminae anche l'avvento degli sms e whatsapp con foto, video e audio. grande conversatrice. meno male che esisti
RispondiEliminaPorco riattivati che mi manchi
EliminaFantastico il ruolo che avevi alle medie :D Sul telefono condivido, non mi è mai piaciuto stare a chiacchierare tramite il filo, viva le chat!
RispondiEliminasempre sia lodato chi la chat ha creato
EliminaAMANDADAPICCOLA è la mia preferita. punto. ripunto. ... tanto per puntualizzare.
RispondiEliminaio da piccola ero timida, una di quelle silenziose, mi scambiavano spesso per secchiona. mi sono evoluta nel crescere :O)
aspetto il prossimo capitolo di Amandadapiccola
Sandra timida? ovvia!
Elimina" con la scrittura non ha mai avuto complessi, a nessuna età"
RispondiEliminameno male.
:D dici che sarebbe stato grave?
EliminaCerto, avrei perso qualcosa.
EliminaNon ho mai amato il telefono devo essere sincero... ora però scriviamo solamente in pratica o meglio digitiamo che scrivere è un altra roba. La foto mi ha fatto tornare in mente le mie con mio fratello al mare
RispondiEliminano , no , io scrivo anche lettere di carta!
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