Io non so se mi riabituerò al rumore
la_Muco |
Io nonso se mi riabituerò al rumore,
all’informità delle vostre voci,
al chiasso di esistere insieme;
se uscire da questa chiesa in preghiera
che è il mondo ora,
se rompere il muro liquefatto
della solitudine,
sarà riaffiorare da un’apnea
o patire la violenza
di una nascita altrove.
Se ci troveremo rinati,
sputati fuori, su primavere più feroci,
con i segni di una morte non del tutto
capita, poco guarita,
scaraventati nella estraneità
della nostra - eppure - identica
vita, non lo so;
all’inizio,
ci guarderemo con timidezza,
come alle feste da soli,
coi buffet in piedi, dove
non conosci nessuno,
staremo ancora distanti,
impacciati, all’inizio,
saremo dita su corpi nuovi
e nello sguardo
avremo scuse e
violenza nei graffi pronti
a difenderci, nel caso.
Non lo so però cosa sarà,
quando ci riavremo e saremo
gli uni per gli altri,
con il nostro segreto vergognoso
di perdita e miseria;
con il nostro castigo,
consumato soli, nelle case.
Io so ancora cosa
non ho
e che ho
molte più cose
di quanto non sappia.
Beatrice Zerbini
Io so che quel rumore non mi piaceva tanto, ma lo sapevo anche prima. So che non mi piace vedere la gente in fila al supermercato con lo sguardo basso e l'aria irritata. Non fraintendermi: il problema non è la fila (anzi), ma la percezione. Il timore di alzare gli occhi.
RispondiEliminaNon so se ci troveremo rinati. Ed è questo a farmi paura.
Continuo a pensare che sorridi e gentilezza siano contagiosi, forse non come co-vid19 ma contagiosi
EliminaSorrisi non sorridi
EliminaL'ho scritta ieri, e cade abbastanza a proposito...
RispondiElimina-------
Il gorgoglìo delle tortore
Il suonatore Jones ha esaurito le scorte di whisky
ma niente paura su change .org
c'è già una petizione per lui
e le danze potranno riprendere
perché questo evocativo diffuso silenzio
non è molto gradito ai più
e il ternario gorgoglìo delle tortore
incide tracce troppo profonde
su chi passava le domeniche a giocare
a briscola o a guardare il gran premio in tivù
nulla più che un putiferio di rumori
ecco
ciò che mi sembra esserci lasciati
per sempre alle spalle
molti ne soffrono magari han perduto il lavoro
o son costretti
alla reclusione in un miniappartamento
e in fondo io sono una volta di più un privilegiato
ma dolore malattia e morte
si sono soltanto
avvicinati geograficamente
e l'angustia che mi riservò il destino
resta inscritta nel passato
come tutti i miei passi falsi e le sempiterne
prese di posizione fuori luogo
flagellarsi ora non servirebbe
del resto
se la realtà è davvero solo coscienziale
questo mio cinico trangugiare ora alla coppa
delle soffuse sensazioni
risulterà giustificato anzi benefico
per la collettività intera
ma è a te
creatura solcata da infiniti soprusi
nel viso nel corpo
di donna ancora attraente
a te che ora mi scrivi non va per niente bene
e aggiungi due emoticon atterriti
vorrei offrire redenzione
la brezza fresca
l'ascolto incantato e vibrante dei colori
di questa straordinaria primavera
e dei gorgheggi indisturbati
di merli maschi in amore
Grazie Franz
Eliminaio e il tripode ci riabitueremo sicuramente al rumore, non so se lui si abituerà a vedermi di nuovo senza museruola...
RispondiEliminaGià non ci avevo pensato
Eliminami impressiona il silenzio quelle poche volte cha vado al supermercato, il silenzio della strada… davvero chissà il dopo
RispondiEliminaLa città silenziosa ma soprattutto vuota, mi sgomenta, confesso che anche solo uscire per la differenziata mi mette l'ansia
EliminaCome sarà la fine della surrealtà diventata di nuovo realtà nessuno può dirlo. Nemmeno gli esperti di psicologia e affini.
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