Borboleta

 





Miracolosamente sono riuscita a sedermi sul bus, in quest'ora di punta di un venerdì.
Guardo dal finestrino un bugiardo ed inquietante cielo estivo nel giorno in cui muore settembre.
E manca proprio qualcosa: dell'estate gli odori, dell'autunno i colori.
D'improvviso mentre aspetto il lentissimo semaforo dell'incrocio più incrociato della città che è anche mia, per uno strano gioco di riflessi, le foglie di un albero alle mie spalle disegnano sul vetro, attraverso il quale guardo lo scorrere della vita come se fossi il pesce in un acquario, enormi ali di farfalla argentate e decido di salire sul dorso di quella creatura incantevole e di lasciarmi trasportare.
Mi posa su un tappeto etereo , serico, dai colori brillanti e come poggio i miei piedi,che improvvisamente sono lievissimi, vengo avvolta da un profumo intenso che mi avviluppa come l'abbraccio di un ballerino di tango.
La farfalla argentata mi ha posata sulla corolla di un enorme fiore tropicale ed il mio stupore è incondizionato.
Poi un colpo di clacson, è scattato il verde, il bus si sposta, la farfalla sparisce salutando ed io torno nell'acquario.



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